“Sii te stesso a modo mio”: è una frase inquietante eppure ricca di significati perché è espressione del nostro tempo. Essere adolescenti nell’epoca della fragilità adulta non è facile, perché alle ragazze e ai ragazzi mancano punti di riferimento saldi, coesi e soprattutto coerenti. Almeno questo è il parere di Matteo Lancini, psicologo e psicoterapeuta nonché presidente della Fondazione Minotauro di Milano e docente presso l’Università degli Studi Milano-Bicocca.
In realtà io denoto una certa urgenza di aiutare gli adolescenti e i giovani adulti da parte della comunità dei pedagogisti, degli psicologi e degli psichiatri italiani. Questa urgenza nasce dall’aumento delle richieste di aiuto dei ragazzi che si sentono sempre più soli, spaesati, disorientati. Nel nostro Paese sono 500 i giovani e i giovanissimi che si suicidano in un anno. Mentre in totale sono oltre 4mila le persone che si tolgono la vita. Anche Matteo Lancini si è unito da tempo al coro degli esperti che invitano genitori, insegnanti ed educatori non solo a rivedere i loro metodi educativi ed approcci ma anche a tendere l’orecchio verso un mondo, quello dell’adolescenza, sempre più complesso. E non si tratta di creare allarmismi. Si tratta più semplicemente di ascolto e di soluzioni.
Matteo Lancini nel libro edito da Raffaello Cortina Editore, Sii te stesso a modo mio, sostiene che siamo ormai nell’epoca del post narcisismo. Lo psicoterapeuta afferma che, dopo aver derubato i bambini del corpo, privandoli del movimento spontaneo, pensiamo che l’unico rimedio all’angoscia adolescenziale sia togliere anziché aggiungere. Togliere cosa? Internet. Il cellulare. Come punizione. Invece di riflettere sulla società troppo performante e pretenziosa, che è stata creata proprio dagli adulti, ci si limita ad accusare i giovani e i giovanissimi di frequentare troppo la rete, di non stare all’aperto, di non essere ciò che noi adulti vogliamo che siano: essere se stessi a modo nostro!
Lancini scrive nel suo libro che i bisogni si sono rovesciati, che di fronte alla richiesta di aiuto dei ragazzi il mondo adulto non sa cosa rispondere ma nemmeno cerca delle risposte. Si limita a vietare, a limitare, a fare la morale anziché a provare empatia, ad immedesimarsi, a calarsi in una realtà giovanile sempre più fluida ed in costante cambiamento non per giudicare bensì per comprendere. Sii te stesso a modo mio è un libro che ogni insegnante, genitore ed educatore dovrebbe leggere perché fa un’analisi spassionata e perché cerca delle soluzioni. Quali? Rieducare per prima gli adulti? A cosa? A sentire. Che cosa? Le emozioni. E poi a parlare di temi importanti, come la vita, la morte, l’amore, la guerra, il cambiamento climatico. I giovanissimi non sono superficiali, tutt’altro! Gli adolescenti ci osservano, sempre. Lo trovi qui. Maria Ianniciello