Antonio e Piero di Jacopo Benci, i fratelli noti col soprannome di Pollaiolo, scaturito dall’attività paterna consistente nel commercio di polli, furono tra i più insigni rappresentanti del panorama artistico e manifatturiero fiorentino del secondo Quattrocento. I due artisti operarono nella Firenze nel suo pieno fermento culturale, che godeva del mecenatismo elargito da Lorenzo il Magnifico, esponente della signoria medicea e fautore dell’incontrastato rigoglio rinascimentale della città.
Antonio Pollaiolo (Firenze, 1431 o 1432-Roma, 1498), un artista versatile stimato dai contemporanei e dai posteri, era uno di quegli uomini a tutto tondo partoriti dal Rinascimento italiano, in grado di eccellere nei molteplici ambiti in cui si dispiega l’arte, e che lo stesso Lorenzo de’ Medici definì «… il principale maestro di questa città e forse per avventura non ce ne fu mai; e questa è comune opinione di tutti gl’intendenti».
Pittore, scultore, disegnatore, orafo e incisore, Antonio era il celebre proprietario di una delle botteghe più importanti e interessanti di Firenze, in diretta competizione con l’altrettanto illustre concorrente fiorentina, la bottega di Andrea Verrocchio. Il Pollaiolo era affiancato, nell’esercizio quotidiano del mestiere, dal fratello minore Piero (Firenze, 1441 circa- Roma, 1496), che ne subì sempre l’ascendente e ne seguì fedelmente il dettato e l’ispirazione, rimanendo tuttavia all’ombra del più noto Antonio. La bottega di via Vacchereccia pullulava di apprendisti e di collaboratori, impegnati con Antonio e Piero del Pollaiolo nella produzione di pregiati dipinti, statue, rilievi e manufatti orafi e tessili, che contribuirono ad accrescere la fama dei due fratelli fiorentini.
Antonio prese parte, con i maggiori artisti del tempo (Verrocchio e Luca della Robbia), alla commissione per la realizzazione della palla da porre a coronamento della cupola di Santa Maria del Fiore. Egli poteva fregiarsi del credito di chi aveva conosciuto la sua arte, ottenne fitte commissioni e continuò la sua collaborazione con Piero a Roma, dove fu chiamato a eseguire le tombe dei papi Sisto IV e Innocenzo VIII e dove i Pollaiolo vissero fino alla morte.
Il fortunato sodalizio artistico dei fratelli di Firenze prenderà nuova forma e nuova vita nelle sale della Casa Museo Poldi Pezzoli di Milano, inaugurata nel 1881, a pochi passi dal Teatro alla Scala. Tra le più importanti case museo d’Europa, l’istituzione ospiterà, dal prossimo 7 novembre 2014, la mostra Le dame dei Pollaiolo. Una bottega fiorentina del Rinascimento. Per la prima volta, e in via del tutto straordinaria, il famoso dipinto Ritratto di dama di Antonio e Piero Pollaiolo, orgoglio e vanto della collezione Poldi Pezzoli, capolavoro ed emblema dell’elegante ritrattistica fiorentina della seconda metà del XV secolo, sarà affiancato da altri tre profili femminili eseguiti dalla medesima mano dei due artisti. Le gentili concessioni della Gemäldegalerie di Berlino, del Metropolitan Museum of Art di New York e della Galleria degli Uffizi di Firenze consentiranno di ricomporre in un contesto unitario i quattro volti di dama dei Pollaiolo.
La pinacoteca meneghina beneficia del principale e fondamentale sostegno della Fondazione Bracco e numerosi partner (l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, il Museo del Louvre di Parigi, la National Gallery di Londra e il Museo Nazionale del Bargello di Firenze) si associano al Museo Poldi Pezzoli in vista dell’allestimento del percorso espositivo. Il museo offre l’occasione anche ad altri generosi partner di sostenere con un contributo efficace l’eccezionale esposizione, forte della collaborazione delle istituzioni milanesi e del Comune di Milano, che si impegna a mettere a disposizione di un pubblico nazionale e internazionale spazi della città da destinare a eventi che facciano da cornice alla mostra.
Fino al 16 febbraio 2015, sculture, dipinti, incisioni, disegni, pezzi di oreficeria e ricami provenienti dall’antica bottega fiorentina del Pollaiolo andranno a far da corredo al nucleo centrale della mostra, che gravita intorno ai quattro splendidi ritratti di donna, a testimonianza dell’inestimabile tenore del talento di Antonio e dell’equipe di validi collaboratori, che a lui facevano capo. La suggestiva esposizione dal sapore rinascimentale, dedicata all’estro artistico di Antonio e Piero del Pollaiolo, si inserisce in un progetto più ampio, l’Expo 2015, che vuol fare dell’alto artigianato nostrano e del made in Italy il fiore all’occhiello della nostra identità nazionale.
Amanda Bianchi