Donne che prendono il sole, con gli abiti e i cappellini dell’epoca. Solo alcune di loro sono in costume, alcune chiacchiarono spensierate sotto gli ombrelloni ma vestite. Siamo a Viareggio. Siamo nel periodo che va dall’ingresso italiano nella grande guerra agli anni convulsi che precedono il secondo conflitto mondiale. Nei dipinti di Moses Levy c’è un’atmosfera serana, con colori brillanti piuttosto insoliti per quegli anni così tetri e bui, dove l’individuo contava meno della massa. Eppure il pittore, nato in Tunisia da madre italiana e padre inglese, si sofferma sui singoli corpi dando a ciascuno una sua identità e lo fa utilizzando le forme artistiche dell’epoca, raccontando però una società; quella della Versilia cosmopolita, meta di vacanze e di divertimento.
Una mostra racconta questo e molto altro. S’intitola “Mose Levy. Luce Marina. Una vicenda dell’arte italiana 1915-1935” ed è stata allestita dal 5 luglio al 10 ottobre 2014 presso il Centro Matteucci per l’Arte Moderna. Un percorso di 40 dipinti, che è patrocinato da vari enti, come il Comune della città toscana, la Regione, la Provincia di Lucca nonché il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, e che gode dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. La mostra è stata organizzata dalla Fondazione Matteucci per l’Arte Moderna, con il sostegno della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyro.