Una vita iniziata, cresciuta, accompagnata costantemente dalla musica. Sarebbe meglio dire che la vita è imprescindibile dalla musica, qualsiasi essa sia. Parte proprio dall’infanzia l’interessante libro di Nicola Piovani, musicista che non ha certo bisogno di presentazioni. Musica da ascoltare, da comporre, da catalogare. Musica come universo, entrambi vibrazioni infinite nate prima dell’uomo stesso. Senza snobismi, come qualcuno potrebbe sospettare leggendo il libro di un grande musicista. Certo, ci si rende conto magari della propria ignoranza in fatto di compositori, in alcune pagine anche in maniere piuttosto imbarazzante, lo confesso. Ma il lungo racconto di Piovani è così ricco di aneddoti gustosi e di momenti incantevoli vissuti grazie alla musica, che in fondo ogni lettore può goderne. Il titolo è una frase pronunciata da Federico Fellini che, ci racconta l’autore, era talmente sensibile e allo stesso tempo impaurito dalle emozioni irrazionali che in lui scatenavano le note, da prenderne le distanze. O meglio, se ne allontanava quando non erano strettamente legate al lavoro perché, in quel caso, le sue corde ne erano talmente scosse da sorprenderlo, in preda a probabili ricordi adolescenziali, con gli occhi lucidi. Il libro è una miniera di considerazioni scaturite sì dal lavoro di compositore per il cinema e di concertista, ma senza autoreferenzialismi, senza mai dare l’impressione del racconto saccente, ma piuttosto di una saggezza e anche di un’umiltà (tipica dei grandi uomini) che inizia dall’infanzia e dall’arrivo in casa della leggendaria Lesaphon Perla, la fonovaligia con cui si inebriava della sua musica preferita, per passare alle prime collaborazioni con i grandi protagonisti del cinema italiano. Fellini, Monicelli, Magni, Taviani, Tornatore, Mastroianni, Benigni. Una vita di ascolto la sua, prima di ogni altra cosa. Ascolto della musica ma anche delle grandi personalità artistiche che ha avuto la ventura di incontrare nella sua vita. Divertenti i racconti di come sono nate molte delle sue musiche, alcune quasi per caso, gli scherzi con Luigi Magni, gli insegnamenti di vita di Federico Fellini, che gli insegnava ad osservare la vita. E via, dalle dissertazioni su come si compone una colonna sonora, a quelle sulla musica cosiddetta di avanguardia, così assimilabile al teatro omonimo, dalle disavventure di concerti incomprensibili alle emozioni di una semplice banda di paese. Tutta una vita in musica, non solo la sua, ma le nostre stesse esistenze, avvolte da scampoli di divinità grazie alle vibrazioni che solo un pentagramma riesce a regalare.
Nicola Piovani presenterà il libro, edito da Rizzoli, al Salone Internazionale del Libro di Torino venerdì 9 maggio.
Paolo Leone