E’ da poco uscito il nuovo libro di Selene Calloni Williams, ‘Kintsugi. Ripara le ferite dell’anima e rendi prezioso ogni istante della tua vita’ (Piemme . Lo trovi qui).
Kintsugi, il nuovo libro di Selene Calloni Williams. Recensione
La psicologa, dopo Daimon, è tornata sugli scaffali delle librerie con un volume molto particolare, dal contenuto quasi inedito. Nel libro Selene Calloni Williams sviluppa infatti alcuni concetti della filosofia giapponese con uno sguardo lungimirante che va oltre la teoria.
Il kintsugi è l’arte di riparare gli oggetti rotti con l’oro. Scrive Selene Calloni Williams: “In senso lato diviene l’abilità di fare delle nostre ferite fisiche ed emotive un prezioso patrimonio di forza e possibilità”. In Giappone, precisa la psicologa e scrittrice, “la medicina e la psicologia sono arti spirituali, rami e fronde fertili del buddismo e dello shintoismo, la religione animista del Sol Levante”.
L’Animismo si caratterizza per un rapporto di profonda vicinanza, cioè di non dualità, tra l’uomo e la natura. Nel libro l’autrice, raccontando una parte della sua vita e la storia fantastica di Tomoe, antica samurai e sciamana, aiuta la lettrice e il lettore ad aprire le porte della mente poetica usando il pensiero in armonia col cuore. Il Kintsugi, spiega Calloni Williams, ripara le ferite dell’anima.
Dieci sono le leggi esposte nel libro che si presenta come un percorso di consapevolezza non teorico. La pratica è importante e necessaria per riparare le ferite. Da qui sono illustrati tutta una serie di esercizi con pratiche meditative specifiche che, secondo l’autrice, permettono al lettore e alla lettrice di attraversare i dieci regni (l’ultimo è il nirvana) della coscienza in un viaggio che dal basso, cioè dagli istinti, conduce verso l’alto alla ricerca di un’armonia finale.
Il libro è pieno di simboli e di insegnamenti ancestrali ma è anche un ponte tra l’Oriente del Kintsugi e l’Occidente dei Miti, oltre la concezione moralistica del bene e del male. “Il regno del nirvana non si raggiunge escludendo gli altri regni ma includendoli nell’equanimità”, sottolinea Selene Calloni Williams che aggiunge: “Solo se non proviamo né attrazione né repulsione per alcuna condizione allora possiamo viaggiare leggeri tra i mondi riunificando e riparando le fratture, altrimenti siamo prigionieri o fuggiaschi, non liberi viaggiatori”.
Carl Gustav Jung avrebbe parlato di lato ombra. Secondo lo psichiatra svizzero, non possiamo aspirare alla luce se non siamo in grado di riconoscere ed integrare la nostra ombra. In sintesi non possiamo apprezzare il sereno se non siamo in grado di stare nella tempesta. Viaggiare tra i mondi significa in questa ottica perdersi negli inferi per arrivare al cielo, un po’ come fece Dante Alighiero nel suo viaggio nell’oltretomba. Il sommo poeta, usando la morale del tempo, narrò una storia senza tempo. Kintsugi è insomma un libro da leggere per conoscere e conoscersi. Maria Ianniciello