Dopo oltre due decadi dalla retrospettiva degli anni ’90 dedicata a Pier Paolo Pasolini, il MoMA di New York, in collaborazione con Luce Cinecittà e con il Fondo Pier Paolo Pasolini/Cineteca di Bologna, presenta una retrospettiva completa della produzione cinematografica pasoliniana. Molti dei film che saranno presentati al museo newyorkese dal 13 dicembre 2012 al 5 gennaio 2013, sono in versione recentemente restaurata. Molti dei restauri sono stati effettuati dalle Cineteca di Bologna dagli stessi collaboratori di Pasolini, il cui sguardo sul cinema è attento alla composizione e ai toni, allo stile e ai diversi generi, che egli ha reinterpretato dando a ogni film un tocco distintivo e proprio. Ancora, i lavori di Pasolini sono espressione del genio dell’autore, visionario ed evocativo, che attraverso le immagini creative spiega verità interiori e rivela la sua visione della vita.
I lavori cinematografici di Pasolini corrispondono grossomodo a quattro periodi sociali e politici che ne hanno influenzato l’arte. Il suo film d’esordio, Accattone (1961) fece immediatamente conoscere il nome di Pasolini come regista dal talento prodigioso. Seguirono mamma Roma e una serie di film comici a episodi che contengono ritratti autentici e caldi di persone che vivono ai margini della società, fino ad arrivare al grande capolavori, Il Vangelo Secondo Matteo. Nel periodo intermedio, Pasolini si configurò come un pensatore provocatorio e un artista audace che guarda alla realtà senza compromessi e racconta i vizi della borghesia. A questo periodo appartengono film come Teorema, Porcile e l’interpretazione moderna di Medea.
La trilogia della vita – Il Decameron, I racconti di Canterbury e Il fiore delle Mille e una notte – realizzati tra il 1971 e il 1974, è una reinterpretazione trionfante delle storie classiche e fiabesche rivisitate in chiave moderna. Come Pasolini stesso notò, egli si focalizzò sul passato perché rifletteva profondamente i cambiamenti del presente. Il suo ultimo film, Salò o le 120 giornate di Sodoma, che fu completato nel 1975 dopo la misteriosa morte del regista, rimane ancora oggi un film per certi versi sconcertante.
Accanto alla retrospettiva cinematografica, al MoMa sono in corso una serie di eventi collaterali che rendono tributo alla figura del regista. Una serata di recital con attori americani e italiani, un giorno di performance ispirate a Pasolini e un’installazione che comprende tre delle proiezioni dei film di Pasolini che scorrono ininterrottamente, un convegno alla New York University, una serie di disegni e tele del regista, un seminario ospitato presso l’Italian Cultural Institute con materiale proveniente dagli archivio di Pasolini.
Piera Vincenti