Mi sono imbattuta nel libro di Alli Beltrame ‘Perché fai così?’ (Mondadori) per necessità. Da madre di un bambino di tre anni e mezzo, so perfettamente cosa significhino quei no pronunciati da un piccolo esserino, che indispettito sembra provi un certo benessere nel contrariare mamma e papà nei luoghi e nei momenti più disparati. I tre anni sono anche l’età delle fissazioni, della ripetizione di certi schemi mentali messi in atto per motivi ben precisi.
Un biscotto rotto può divenire un’autentica tragedia. Ma perché fa così? Mi sono chiesta più volte.
La risposta alle mie domande è arrivata proprio dal libro di Alli Beltrame che s’intitola appunto Perché fai così? (io ho ascoltato l’audiolibro). Beltrame, da counselor professionista ed esperta in genitorialità consapevole, nel suo piccolo ma ricco volume spiega ai genitori come funziona il cervello del bambino. Rifacendosi alle Neuroscienze, riprende le ricerche sulle emozioni che furono rese note per la prima volta nel 1995 dallo psicologo clinico Daniel Goleman nel libro cult ‘Intelligenza emotiva’.
Beltrame si rifà poi a tutta una serie di studi sui metodi educativi alternativi e dolci, basati sull’ascolto dei bisogni del bambino, menzionando più volte Donald Winnicott.
Sapere che i propri bambini reagiscono e agiscono in uno specifico modo perché seguono fasi evolutive precise rassicura i genitori rendendoli più consapevoli.
Ma il libro ‘Perché fai così?’ non è solo teorico. Ci sono consigli molto pratici su come comunicare con i bambini a seconda dell’età. L’infanzia è il momento della scoperta. Di conseguenza i bambini vanno visti come piccoli scienziati curiosi che hanno la necessità di sperimentare per trovare autonomia e prepararsi alla vita, sostiene l’autrice.
L’assertività e l’empatia, dati dall’amore incondizionato, sono elementi essenziali per la crescita di un bambino che, come sosteneva Maria Montessori, vuole solo essere aiutato a fare da solo. Le abilità, infatti, si sviluppano e poi si affinano solo se vengono usate. Secondo Alli Beltrame, i genitori dovrebbero dunque essere una presenza amorevole ma non invadente perché bambini troppo dipendenti rischiano di trasformarsi in adulti insoddisfatti e timorosi. Quindi ogni genitore dovrebbe – ci dice Beltrame tra le righe – trovare equilibro interiore, riconoscendo e accettando le proprie emozioni, pure quelle meno gradevoli, per poter poi aiutare i figli a dare un nome alle loro emozioni.
Il libro ‘Perché fai così?’ è dunque un valido strumento per genitori che cercano un metodo educativo rispettoso del bambino che, ricordiamolo, è un essere umano dotato di cuore. L’articolo è stato scritto da Maria Ianniciello che consiglia i seguenti film sulla genitorialità e sulle emozioni
- La memoria del cuore
- Captain Fantastic
- Mi chiamo Sam
- Boyhood
- Inside out