Prendila con filosofia, il libro di Maura Gancitano e Andrea Colamedici, edito da HarperCollins, è uno scrigno di consigli e suggerimenti su come affrontare la vita non tanto con leggerezza quanto con uno sguardo filosofico che, pur partendo dal Sé, ci aiuta ad osservare anche la realtà oggettiva senza perdere l’incanto.
Il volume è un manuale di fioritura personale gradevole per gli occhi e utile per lo spirito. Ogni parola è qui ponderata, perché – sostengono Colamedici e Gancitano – le parole sono strumenti magici che possiamo usare per vivere la gioia e gestire il dolore.
«Parola viene dal latino parabola che a sua volta viene dal greco paraballo. Saper usare le parole significa essere in grado di comunicare le cose, di fare confronti. Di conseguenza è un modo di avvicinare le cose tra loro; ogni parola è una parabola perché racconta una storia utile a unire e ad avvicinare».
Ed è così che scopriamo il significato recondito della parola desiderio e del perché sia stata associata alle stelle. Ed è così che la filosofia antica diventa la bussola per mettere da parte competizioni snervanti e i rumori disturbanti dei social network alternando così la vita contemplativa con la vita attiva in modo da fiorire per davvero.
Alcuni termini nel libro si fanno dunque portavoce di un senso molto più profondo e più autentico di quello dato dalla cultura dominante che cataloga e ristringe ogni ambito della nostra esistenza riducendolo a mera performance, in una sorta di competizione che finisce per esaurire le nostre energie.
Prendila con filosofia: un librogame
Prendila con filosofia è una sorta di librogame che può essere letto sia in maniera lineare, sia seguendo un percorso molto soggettivo che come in un labirinto ci conduce a trovare la nostra personale risposta per ritrovare quel filo d’Arianna che lega tutte le cose e che abbiamo perso diventando adulti.
Andrea Colamedici e Maura Gancitano hanno scritto un libro pratico che esce dagli stereotipi e dalle frasi fatte per portare a compimento il processo di fiorire personale in un momento molto ostico della nostra Storia collettiva. L’esercizio sui valori, per esempio, aiuta a creare un terreno un po’ più solido ma pur sempre mutevole perché, affermano gli autori, i valori tradizionali si sono disgregati.
«E’ per questo che si parla di crisi di valori: perché l’impianto etico su cui si fondava la società tradizionale non svolge più la sua funzione. I vecchi valori – che sono a tutti degli effetti delle storie – non riescono più a fare né da collante sociale né da sprone individuale. Non è una dinamica nuova: accade spesso nella storia che alcuni valori crollino».
Si accenna così al nichilismo, ovvero alla caduta di valori supremi che, svalutandosi, fanno perdere lo scopo e dunque la risposta al perché. L’idea di Dio, della Patria, della Famiglia era in fondo molto rasserenante.
«Il fatto che i valori si svalutino è, del resto una grande occasione per inventarsene altri, mettendo in atto quella che Nietzsche chiamava trasvalutazione dei valori».
Uno strumento da cui partire per approfondire il pensiero di alcuni filosofi occidentali
Insomma il libro – che è suddiviso in dodici capitoli che si concludono con esercizi – è un valido strumento per guardarsi dentro e trovare una risposta non conformante bensì personale e quindi più veritiera. Da questo manuale inoltre si può partire anche per approfondire il pensiero di filosofi occidentali come Platone, Nietzsche, Seneca e Marco Aurelio.
Difetti? Prendila con filosofia è come il cioccolato, non ti basta mai, vorresti non finisse! Voto: [usr 4] Maria Ianniciello