Si inaugura martedì 16 aprile alle 18 la mostra “Pane e vino”, un percorso alla scoperta di trenta opere dell’artista Graziolina Rotunno. Sede dell’esposizione la Casa del Cinema di Roma, che fino al 5 maggio accoglierà le immagini di campagne, paesaggi emiliani e toscani del secondo dopoguerra e gli orizzonti sconfinati visti dall’alto realizzati proprio dall’artista di origini modenesi. Tele, queste, che lasciano trasparire un’evidente influenza cinematografica.
«Per avvicinarsi alla pittura di Graziolina Càmpori Rotunno – spiegano gli organizzatori della mostra – sono importanti alcune date e alcuni luoghi. Il primo luogo è la bassa padana, dove Graziolina, nata a Modena nel 1932, trascorre i suoi primi vent’anni. Poi c’è la Toscana, infine Roma. Solo a Roma, dopo il 1960, ha inizio la pittura, ma non è certo la capitale a interessare come soggetto la pittrice ai suoi inizi».
Il mondo che viene evocato fin dalle prime opere è quello dell’infanzia, fatta di orizzonti sconfinati della pianura padana, di filari di gelsi, olmi, campi arati, grano e granoturco, «e poi uomini e animali – continuano – legati alla terra fino a diventare elementi di un paesaggio che a sua volta è intimamente trasformato dall’uomo, fino a diventarne un’estensione. La memoria rievoca le infinite operazioni del lavoro dei campi e anche i momenti di intimità e di riposo, le grandi tavole rotonde sulle quali si dispongono il vino e i pani ferraresi o intorno alle quali tutti lavorano per fabbricare tortellini e tortelli».
La mostra è aperta dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19, mentre il sabato e la domenica dalle 11 alle 19.