Il termine Isteria fu utilizzato per catalogare una serie di comportamenti, talvolta anticonformisti, di persone che uscivano dagli schemi. Spesso non si trattava di vere e proprie patologie mentali ma solo di atteggiamenti, a volte utilizzati come fuga da una realtà avversa. Si trattava – come la settima arte ha spesso documentato – di donne considerate isteriche perché forse vivevano in un microcosmo troppo ristretto. Uno dei periodi forse più bui in Italia, per quanto riguarda i manicomi al femminile, è il ventennio fascista. Una mostra, allestita a Roma, ne documenta proprio i risvolti mediante lettere, testimonianze, appunti, fotografie. Impressiona l’uso di parole quali esibizionista, ambiziosa, erotica, menzognera, dedita all’ozio, civettuola per diagnosticare una patologia mentale (forse inesistente?).
La mostra di Roma s’intitola appunto I fiori del male. Donne in manicomio nel regime fascista ed è un’occasione per conoscere da vicino i retroscena di un periodo da questo punto di vista oscuro. Spesso si trattava di personalità che non volevano aderire ai dettami del regime e che, quindi, erano rinchiuse in manicomio. L’esposizione ci permette di addentrarci nel cuore delle devianze al femminile e di comprendere il concetto che era alla base di una diagnosi. Il percorso espositivo mette in luce gli sguardi e le espressioni di queste donne emarginate e vittime di una forma mentis aberrante con una serie di scatti alquanto significativi.
I fiori del male. Donne in manicomio nel regime fascista è curata da Annacarla Valeriano e Costantino Di Sante ed è organizzata con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero per i Beni culturali e della Regione Abruzzo; l’evento è promosso da Roma Capitale. La maggior parte del materiale fotografico proviene da uno dei manicomi più importanti del ventennio fascista, Sant’Antonio Abate di Teramo, perciò la mostra è promossa dall’Irsifar e dalla Fondazione Università degli Studi di Teramo, con la collaborazione del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl di Teramo e dell’Archivio di Stato di Teramo. L’esposizione si aprirà il 14 settembre e si chiuderà il 18 novembre 2016. L’ingresso è libero. La location è la Casa della Memoria e della Storia, in via San Francisco di Sales, 5. Per maggiori informazioni telefonare allo 060608 – 06.6876543.