Napoli che affascina. Napoli che uccide. Napoli che insegna. La città è intrisa di contraddizioni, nelle quali la luce del Vesuvio entra in connubio con l’oscurità dei quartieri. La bellezza si tinge di bruttezza in un luogo magico, etereo dove nel corso dei secoli autorevoli figure, che fecero della ragione la loro arma migliore, erano affiancati dalle superstizioni del popolo minuto. Dalla terra del ‘Vulcano muto’ si diffusero nel 1700 i principi della Rivoluzione Francese e della Rivoluzione Americana grazie a uomini come Filangieri. La Storia della città si fa spettacolo in Sanghenapule con Roberto Saviano e Mimmo Borrelli che mettono in scena a Milano dal 10 al 18 gennaio una rappresentazione molto suggestiva.
Sanghenapule è al Teatro Studio Melato ed è un racconto esaustivo tra passato e presente. L’attore, come un moderno Dante Alighieri, e lo scrittore di Gomorra, che in questa messa in scena sembra assumere le sembianze di Virgilio, si soffermeranno principalmente sulla figura di San Gennaro, passando per la Rivoluzione Napoletana del 1799 per arrivare alle migrazioni del Secolo scorso e alle vicende di sangue della Camorra.
Sanghenapule è un tentativo ben riuscito di far conoscere il meglio e il peggio di una città che rappresenta l’Italia, forse, più di qualunque altra per la passionalità e veridicità di un popolo che si affida a San Gennaro per qualsiasi cosa, anche per richieste frivole quale una vincita al Lotto per esempio. Le musiche napoletane dello spettacolo sono di Gianluca Catuogno e Antonio Della Ragione. Per info e prenotazioni: 02.42.41.18.89 – www.piccoloteatro.org.
