Scrivimi ancora (#Scrivimiancora) andrà in onda, questa sera, 17 settembre 2019, su Italia 1, in prima serata. Ecco la recensione e la trama del film basato sul libro di Cecelia Ahern.
Può un film riprodurre, in modo convincente, il contenuto di un libro diventato bestseller? La risposta è sì e arriva da Scrivimi ancora, pellicola uscita al cinema il 30 ottobre 2014 e basata sull’omonimo romanzo di Cecelia Ahern, scrittrice irlandese diventata famosa a soli 21 anni con “P.S. I Love You”.
L’autrice, che ha all’attivo più di una decina di romanzi, con i quali ha venduto milioni di copie nel mondo, si è dichiarata soddisfatta del lavoro svolto dalla sceneggiatrice di Scrivimi ancora, Juliette Towhidi, la quale insieme al regista tedesco, Christian Ditter, e al cast di giovani attori, secondo la Ahern, è riuscita a carpire il senso del romanzo.
Scrivimi ancora. Trama del libro (e del film)
Scrivimi ancora è commedia romantica che affronta il tema, di cui si sono già occupati il Cinema e la Letteratura, del legame di amicizia che può nascere tra un uomo e un donna. Come non ricordare i vari Harry ti presento Sally, Una donna per amica o Amici di letto?
I protagonisti del film sono due ragazzi che si conoscono dall’età di cinque anni. L’azione si svolge tra l’Irlanda e la città di Boston. Rosie (Lily Collins) e Alex (Sam Claflin) vedono le loro vite andare in direzioni diverse rispetto al previsto. Rosie diventa mamma a soli 18 anni di una splendida bambina, Kate, concepita durante un rapporto occasionale.
Alex si trasferisce a Boston, dove diventa un famoso cardiochirurgo e dove conosce alcune donne, belle e impossibili, nel senso che sono insopportabili. I due si vedono e soprattutto si scrivono, senza mai riuscire a manifestare il forte sentimento d’amore che li lega.
Scrivimi ancora: meglio il libro o il film?
Rispetto al libro, nel film, per ovvie ragioni di tempi, alcuni personaggi scompaiono o sono stati incorporati in uno solo, come anche diversi avvenimenti che segnano le vite dei protagonisti (il doppio matrimonio di Alex e la morte della madre di Rosie per esempio).
Lo stesso personaggio femminile nel lungometraggio manca di alcune caratteristiche che nel romanzo sono ben evidenti, come la sua forte predisposizione al sacrificio e l’incapacità di cogliere le occasioni al volo per paura.
La frase di James Joyce “gli sbagli sono l’anticamera della conoscenza”, citata spesso da Rosie, sta a indicare che dopotutto sono proprio quelle situazioni, che classificiamo come errori, a farci capire chi siamo e soprattutto come unire i fili che ci legano agli eventi e alle persone.
Questo concetto non traspare nella trasposizione cinematografica, che però in compenso dà un volto più che convincente alla divertente Ruby (Jaime Winstone), la quale ci fa ridere con le sue battute simpatiche e la sua faccia spesso sconvolta dalla vita complicata dell’amica Rosie.
Scrivimi ancora: dal libro al film. Conclusioni
Scrivimi ancora comunque non sfocia mai nella banalità e soprattutto non stravolge il libro. Operazione piuttosto complessa considerando che si tratta di un romanzo epistolare, la cui struttura è quella della lettera e soprattutto della posta elettronica.
Un libro 2.0, dunque, che riesce a mantenere viva l’attenzione del lettore così come del resto fa con lo spettatore la pellicola, la quale non delude il pubblico dei teenagers perché sa essere insieme leggera e sentimentale.
Meglio il romanzo o la pellicola? Sono entrambi piacevoli. Un consiglio? Guardate prima il film e poi leggete il libro, soltanto così avrete una visione completa della storia, per conoscere ancora meglio Rosie e Alex, nati dalla penna moderna di Cecelia Ahern.
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