C’è tutta la questione Ilva dentro.
Il sottotitolo- Esperienze artistiche nei primi anni dell’Italsider, 1960-1975. Edizioni Argo.
L’ingresso è libero domani alle 20.30 allo Spazio UnoTre, via Barba 13, Gioia del Colle, Bari.
Il fatto- Le indagini sulla vicenda dell’ex Italsider di Taranto hanno spostato l’attenzione degli italiani la seria problematica del rapporto fra industrializzazione e tutela dell’ambiente e della salute. «Quando, però, ormai vari decenni fa, venne impiantato nella città dei due mari il più grande centro siderurgico di Europa, il clima era assai diverso.» Gianluca Marinelli
Il lavoro- curato interamente da Manuela Buttiglione, si incentra sul ruolo dell’artista, visto come un tassello della società pugliese, a metà tra il baratro del fallimento e avanguardia post-globalizzazione.
Il Libro- “Taranto fa l’amore a senso unico” raccoglie gli studi effettuati da Marinelli in un saggio che «affronta in maniera organica il controverso rapporto tra l’Italsider e il mondo della cultura – in particolar modo dell’arte – tra gli anni Sessanta e Settanta, riportando alla luce quella pluralità di linguaggi e volontà di sperimentazione con cui gli artisti pugliesi hanno raccontato le contraddizioni del sistema di sviluppo capitalistico.»
Il tema dell’artista barra operaio, sintetizzata nel video-documentario, che sarà proiettato nel corso della serata intitolato “L’ambiente cinetico di Antonio De Franchis“. Pellicola già presentata alla Biennale di Venezia, al padiglione spagnolo, nell’ambito del Museo d’arte contemporanea italiana in esilio, curata da Cesare Pietroiusti.
L’autore- Gianluca Marinelli, classe 1983 è uno studioso, un artista e uno storico dell’arte. Ha scritto per due riviste di settore, quali “Kronos” e “Nuovi itinerari di storia dell’arte“. Ha seguito e curato i profili critici di artisti nazionali e stranieri operanti nell’Italia del sud.
Romina Capone