Ci sono periodi della vita umana dove le piccole cose, che sono poi le più importanti, danno molta gioia. L’infanzia e la terza età sono i momenti più delicati dell’essere umano proprio perché l’una si affaccia alla vita l’altro la saluta. La manifestazione “Esistenze”, che si concluderà a Trieste il prossimo 18 maggio 2012, è entrata – come sostiene il direttore artistico del Centro Teatro Animazione, Roberto Piaggio – in punta di piedi, con discrezione e rispetto nella dimensione parallela dell’esistenza vissuta dagli anziani e dai bambini mediante il teatro. «In questi mesi abbiamo fatto incontrare alcuni anziani con gruppi di bambini: sono emersi racconti di vita e impressioni a confronto, sono nate così molte brevi performance che porteremo sul territorio, per far condividere questa esperienza non solo con le famiglie dei bambini ma con tutti quelli che si troveranno per caso a passare di lì. Una piccola storia individuale, di ordinaria quotidianità, diventerà la storia di una città, di una comunità che ricorda se stessa e si racconta agli altri», racconta Piaggio. Esistenze nasce nel segno di un incontro intergenerazionale con momenti reali di scambio e confronto fra centinaia di alunni delle scuole triestine e un gruppo di anziani della città, puntando a ricostruire e promuovere i legami intergenerazionali utili a favorire sia la partecipazione attiva degli anziani alla vita sociale, sia lo sviluppo della socialità in età scolare. Quest’anno l’evento è partito dall’opera dello scrittore napoletano Erri De Luca e dal suo ultimo romanzo “I pesci non chiudono gli occhi” (Feltrinelli 2011). Il progetto si è articolato in diverse attività in vista della rappresentazione conclusiva: traguardo dell’edizione 2012 sarà infatti, venerdì 18 maggio, una full immersion di performance e incontri pubblici: una festa con e per la città, scandita da uno spettacolo, da performance itineranti nel centro storico e dall’evento finale in piazza Unità. Tutto prenderà il via alle 15, in Piazzetta Tor Cucherna, con la rappresentazione di “Nino cavalluccio marino”, risultato finale del laboratorio che ha coinvolto insieme gli anziani e circa 240 bambini di 12 classi delle prime e seconde classi della Scuola Primaria, guidati da una narratrice, Serena Di Blasio. «Bambini e anziani – spiega la coordinatrice, Elisabetta Gustini – partecipano alla messa in scena di una storia che narra dell’incontro di Giovanni, un vecchio pescatore, e Nino, un curioso cavalluccio marino: gli elementi fantastici trovano concretezza comunicativa nel ritmo, nel movimento, nella parola, nella musica, nei colori, elementi che sempre hanno sottolineato la narrazione degli avvenimenti più importanti nelle esistenze degli uomini di ogni età, popolo e cultura».
Info: www.ctagorizia.it