Uno stile per l’Italia moderna: il Liberty

Giorgio Kienerk - Enigma umano (1900)
Giorgio Kienerk – Enigma umano (1900)

In Francia lo chiamavano Art Nouveau, In Germania Jugendstil e in Inghilterra Modern Style. In Italia era semplicemente Liberty. Si tratta di un movimento artistico che si diffuse tra la fine dell’Ottocento e la prima guerra mondiale, con l’intento di superare lo storicismo e il naturalismo ottocentesco per aspirare alla modernità. Il Liberty fu comunque uno stile di vita, una tendenza, che partendo dall’architettura si diffuse in pittura, nell’industria, nella letteratura, nel teatro e nella musica. Lo stile floreale portava con sé l’ottimismo dell’ingresso nel nuovo secolo e l’inquietudine della modernità. Sicuramente il Novecento, con tutte le sue contraddizioni, è il secolo che più ci rappresenta, perché siamo suoi figli. La Grande Guerra infatti preparò il terreno per le dinamiche geopolitiche del Secondo Dopo Guerra e nell’arte di allora si possono scorgere le prime avvisaglie di quello che fu il secolo delle conflitti mondiali.

Ed è forse proprio per questo che la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì continua a indagare nel Novecento italiano, organizzando, dopo le rassegne Wildt e Novecento, una grande mostra che sarà allestita proprio a Forlì  dal 1 febbraio al 15 giugno 2014. L’obiettivo: dare parola a uno stile che trovò terreno fertile proprio nell’Emilia e nella Romagna. Nelle sale dei Musei di San Domenico  si darà quindi voce ad artisti come Boldini, Previati, Nomellini, Baccarini, Kienerk, Grubicy de Dragon, Segantini, Pellizza da Volpedo, Longoni, Boccioni, Dudreville, Innocenti, Bocchi, Viani, i Bistolfi, Ximenes, Trentacoste, Canonica, Rubino, Andreotti, Wild, Dudovich, Terzi, Hohenstein, D’Annunzio, Pascoli, Gozzano, Puccini, Mascagni, Ponchielli. Solo per citarne alcuni. Creando così punti d’incontro tra i diversi ambiti culturali. E non mancherà il confronto europeo grazie ad autori come Klimt, Adler, Moser, Tiffany, Klinger, Boecklin, Van Stuck, Morris, Leighton. Partner dell’esposizione sarà il MIC di Faenza, con la produzione di ceramiche d’arte. Non ci resta dunque che attendere per scoprire tutti i dettagli di questo importante evento che non interesserà solo Forlì e Faenza, ma riguarderà tutta la regione.

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