La storia del paesaggio dal Seicento sino alla ninfee di Monet del primo Novecento, raccontata attraverso un centinaio di opere d’arte. Si tratta della mostra “Verso Monet”, una grande rassegna che coinvolge due città venete, ossia Verona e Vicenza. Visitabile sino al 9 febbraio 2014 presso la Gran Guardia di Verona, a partire dal 22 febbraio e sino al 4 maggio l’esposizione sarà infatti allestita all’interno della Basilica Palladiana di Vicenza. Al centro della mostra, come anticipato, lo studio della natura e del paesaggio in Europa e in America a partire dal XVII secolo, per giungere sino alle ninfee dipinte da Claude Monet nella prima parte del Novecento.
L’ESPOSIZIONE – Oltre novanta dipinti e dieci disegni suddivisi in cinque sezioni che, passo dopo passo, illustreranno i momenti fondamentali della narrazione della natura, di quel paesaggio che cessa di essere sfondo di scene che coinvolgono le figure e che diviene vero protagonista della rappresentazione. Una sorta di emancipazione, narrata nei suoi punti principali e che progressivamente conduce a quello che è stato definito “il secolo della natura”, l’Ottocento. Da qui, quindi, il titolo dell’esposizione, che ben si rifà al ruolo fondamentale svolto da Monet in questo processo di cambiamento: è infatti a partire dalla seconda metà degli anni sessanta del XIX secolo che il pittore si impegna nel dipingere soggetti quali la foresta di Fontainebleau e le coste della Normandia, sulla scia di Boudin. Un Monet che, come si sa, si spinge verso il campo aperto di un paesaggio che, pur non dimenticando la realtà, inizia ad essere determinato dall’esperienza interiore, «aprendo, così, ad alcune – spiegano i promotori dell’esposizione – delle manifestazioni più belle e nuove della natura dipinta nel corso del Novecento. Monet, dunque, quale paradigma del nuovo paesaggio, il punto di attraversamento tra un prima e un poi». Ed è proprio per questo motivo che la mostra veneta dedica al pittore impressionista un’ampia sezione finale, all’interno della quale sono esposti una ventina di dipinti firmati da Monet.
IL PERCORSO ESPOSITIVO – “Il Seicento. Il vero e il falso della natura”, “Il Settecento. L’età della veduta”, “Romanticismi e realismi”, “L’Impressionismo e il paesaggio” e, infine, “Monet e la natura nuova”. Queste, nel dettaglio, la cinque sezioni in cui si articola una mostra che si apre con le esperienze introduttive di Annibale Carracci e Domenichino e prosegue con artisti del calibro di Lorrain, Poussin, Salvator Rosa e gli olandesi Van Ruisdael, Seghers, Van Goyen e Hobbema. «Per il Settecento – riprendono gli organizzatori – si è scelta prima la sosta su Van Wittel, per la nascita del concetto di veduta, e poi un suggestivo, e importante, affondo veneziano tra Canaletto, Bellotto e Guardi, a sintetizzare la meravigliosa età della veduta veneziana grazie a una ventina di opere provenienti da musei americani e per questo esposte raramente in Italia». L’Ottocento è il secolo, poi, dei romantici, in particolare di Turner, Constable e Friedrich, e, in seguito, dei realismi della scuola di Barbizon e non solo. Artisti come Renoir, Sisley, Pissarro, Degas e i successivi Van Gogh, Gauguin e Cézanne arricchiscono, poi, la sezione dedicata all’Impressionismo e conducono l’esposizione verso il suo apice e verso la chiusura: la nuova rappresentazione della natura secondo Monet.
Fino al 9 febbraio 2014 presso la Gran Guardia di Verona, dal 22 febbraio al 4 maggio all’interno della Basilica Palladiana di Vicenza
Orari: da lunedì a giovedì dalle 9 alle 19, da venerdì a domenica dalle 9 alle 20
Biglietti: con prenotazione Intero € 13,00, Ridotto € 10,00
Organizzazione: Linea d’ombra
Info: www.lineadombra.it/verso-monet-verona