Avellino- Ieri la Prima del quinto libro del “menestrello del sud”.
Il libro
“Viaggio di un poeta” è l’interpretazione romantica e simpatica della poesia. Ho provato a chiudere gli occhi ieri, durante la presentazione del quinto libro edito dalla casa editrice Il Papavero, di Donatella De Bartolomeis, scritto da Maurizio Picariello. La sua voce chiara e pulita, ha riempito di pace l’aria della sala stampa. Un diario di viaggio, che narra, in prosa e in poesia le mille realtà, volti, colori, odori e gusti dell’ Italia del Sud. Un lavoro, dedicato a Stefania, la sua compagna. Un raggio di sole, donato al lettore che arriva dal profondo del cuore di Maurizio. Quasi a prenderci per mano e, come Virgilio in Dante, portarci tra i sentieri delle verdi montagne e per le aride terre cretose spaccate dal sole.
Il poeta dell’amore assoluto lo ha definito Paolo Saggese, direttore del Centro di documentazione della poesia del Sud
La presentazione
«La mia pace è frutto di una guerra quotidiana con me stesso. Nello spazio temporale tra la pace e la guerra hanno preso vita questi scritti, in un istante preciso, un intervallo chiaro scuro, dolce amaro: l’amore. Un amore che non vuole essere felice ma ardere. Narro le donne e gli uomini che ho incontrato in questo viaggio per il centro-sud, iniziato per sete di conoscenza… Ho rubato le immagini i suoni roboanti dei fiumi, i colori di cieli serotini… gli altopiani; luoghi benedetti. ho rubato il riso dei saggi… sono sceso nelle profondità del mio essere, per cercare il silenzio per comprendere chi siamo e qual’è il senso della nostra vita… La mia poesia come un lungo peregrinare… Una rivoluzione copernicana… Non mi auguro grandezza, felicità, eroismo, pace. Solo di poter avere i sensi puri, un cuore forte, pazienza e intelligenza. Che possa sopportare il dolore e la felicità» Maurizio Picariello.
La casa editrice
«Maurizio è stato il primo autore pubblicato da Il Papavero, ha venduto quattromila copie, numeri importanti per un autore esordiente. È artista a trecentosessanta gradi. Non soltanto per poesia e romanzi, ma per il suo estro. Accompagna le sue esibizioni con la musica, con la sua chitarra. Infatti, oltre al libro intitolato Viaggi di un poeta, ha composto un cd, in parte cover in parte inediti: Wandering Minstrel. Maurizio o lo si ama o lo si odia. E proprio questa diatriba che spinge i lettori ad avvicinarsi a lui. Il successo dovuto alla grande forza di volontà che lo caratterizza, senza paura di affrontare chi ha di fronte. Gira l’Italia e riporta le realtà con uno stile maturo.»Donatella De Bartolomeis
L’autore
«Sono abituato ad ascoltare il doppio di quanto parlo, considerando che Dio ci ha donato due orecchie e una sola bocca. Ringrazio Il Papavero per aver creduto in me. Il mio libro riporta la realtà dalla Toscana alla Calabria. È l’amore che mi fa andare avanti. La mia vita è come una collana di perle, dove le perle sono i valori in cui credo: l’amore, l’amicizia, la famiglia, gli amici.» Maurizio Picariello
Il Cd
Wandering Minstrel: Menestrello errante: nove canzoni: sei inediti più tre cover Babe can i hold you? (T. Chapman), Carry you home (J. Blunt) e Straight from the heart (B. Adams)
La scheda
Maurizio Picariello nasce ad Avellino nel 1970. Lavora e vive nella sua città, occupandosi di Ingegneria Ambientale. Ha pubblicato alcuni Studi Scientifici sul dissesto idrogeologico e sull’ inquinamento ambientale. Appassionato di medicine non convenzionali, dello studio delle religioni, del linguaggio dei simboli e di tecniche meditative, pratica yoga ed esercitazioni a corpo libero. Autore e compositore ha pubblicato: ” … e finalmente si levò il sole” Scuderi, 2009; con Il Papavero: “Mendicante d’amore” una raccolta di liriche, 2009; il romanzo “Prima che tutto accadesse“, 2010; raccolta di liriche “Diamante e ruggine“, 2012.
L’intervista
A noi di www.culturaeculture.it ha concesso un’ intervista.
Quali sono i tuoi autori preferiti?
Hesse, Gurdjieff, Ossho, Coelho, Nhat Hanh, Pincherle mi hanno insegnato ad amare la vita. Leggendo il mio libro non sarà difficile inciampare nei loro pensieri o stralci di parole.
Si avverte, nel tuo scritto, un male di vivere, quasi a definirti esagitato. Qual è la ragione?
L’intrattenimento del pubblico è la mia inquietudine che diventa parola. Penso a Dio e credo che la sua grandezza si stia manifestando in me. Gesù diceva che il primo passo è l’amore e che la luce deve ritornare in te, la luce è la consapevolezza di te stesso. Io mi sento a metà tra il male e il bene.
Il tema del Nostos compare molto tra le pagine del libro, è nostalgia o esorcismo?
Mi sento come un treno, non voglio diventare una stazione. Questo mio libro è una tappa. Un ritorno alla base, aspettando che la melma fangosa da me generata si addensi di nuovo per far risalire in superficie l’acqua chiara.
Dalle materie scientifiche a quelle umanistiche, letterarie; come mai?
Ho avvertito il desiderio e la necessità di compensare entrambi gli emisferi del mio cervello; alternando sia la parte dedicata alla scienza, sia quella dedicata all’arte.
Perchè dovremmo comprare il tuo libro, “Viaggio di un poeta”?
La gente è stanca di ascoltare sempre gli stessi argomenti; ha bisogno di sentir parlare d’amore, vuole la sicurezza delle buone notizie. Io racconto i miei viaggi con parole semplici, adatte a tutti, in mezzo alla gente, trasmettendo così emozioni e sensazioni del peregrinare. La struttura del mio libro non è definibile, spazia dalla poesia alla prosa. Una sorta di rivoluzione copernicana che coinvolga e sproni il lettore il quale leggendo il libro si possa immedesimare in questo viaggio facendolo sognare come se fosse lui stesso a camminare per i campi.
Romina Capone