Walter Veltroni: nel mio libro la sinistra che vorrei

e se domaniE se noi domani. L’Italia e la sinistra che vorrei (Rizzoli) è un libro che guarda al futuro; scritta da uno degli esponenti di spicco della sinistra italiana, Walter Veltroni, la nuova pubblicazione parte dall’insuccesso elettorale e dal  disagio all’interno del Partito democratico nella recente fase politica. L’obiettivo, come suggerisce il sottotitolo, è quello di spingere a una svolta radicale della sinistra italiana che, secondo l’autore, se spesso appare conservatrice smette anche di assolvere il suo compito storico che, a giudizio di Veltroni, è sempre stato quello di trasformare e innovare. «Non si è sinistra se non si disegna, specie in un momento così drammatico, un’idea di società nuova, una visione capace di riaccendere entusiasmi», afferma l’autore.

Il libro è  un appello lanciato da un politico che si trova in una posizione ormai esterna ai ruoli del partito. Veltroni si augura infatti che la sinistra conquisti il cuore e il cervello della maggioranza degli italiani, «per apparire la forza della speranza e del cambiamento». E a giudizio di Veltroni non c’è più tempo da perdere. E se noi domani è un pamphlet, non un saggio, in cui iene analizzata la crisi della democrazia italiana e si apre un dibattito sul sistema semipresidenziale e sulla ridefinizione del rapporto tra società e politica. Contro l’egoismo sociale dominante, Veltroni formula la proposta, mai così esplicita, «di un patto tra i produttori, tra i lavoratori senza lavoro e gli imprenditori senza impresa, un patto per una “crescita felice” fondata sulla qualità e su nuove forme di partecipazione dal basso». In questo senso vanno le proposte sull’immigrazione (con la cittadinanza ai figli degli immigrati) o quelle sui diritti civili (per il riconoscimento legale del matrimonio fra persone che si amano, a prescindere dal loro sesso). Il libro mette in discussione alcune parole d’ordine divenute luoghi comuni, da “senza se e senza ma” a “non nel mio giardino”: parole d’ordine che hanno contribuito a indebolire proprio l’idea di una sinistra aperta e inclusiva.  Il testo sarà presentato domani a Napoli, presso la Feltrinelli di via Chiaia. L’appuntamento è alle 17.30. Interverranno Alfredo Mazzeo, Raffaele Cantone e Umberto Ranieri. Coordina Alessandro Barbano. Sarà presente Walter Veltroni. L’incontro è stato organizzato in collaborazione con la Fondazione Mezzogiorno Europa.

 Walter Veltroni è stato direttore dell’ “Unità”, vicepresidente del Consiglio nel governo di Romano Prodi, segretario nazionale dei Democratici di sinistra, sindaco di Roma, segretario nazionale del Partito democratico e candidato premier alle elezioni politiche del 2008. Oltre ad alcuni libri sulla televisione e sul cinema, ha pubblicato per Baldini & Castoldi Il sogno spezzato. Le idee di Robert Kennedy (1993), La sfida interrotta (1994), Governare da sinistra (1997), I care (2000), per Einaudi il monologo Quando cade l’acrobata, entrano i clown (2010) e per Rizzoli La bella politica (1995), Forse Dio è malato. Diario di un viaggio africano (2000), a cui si è ispirato il regista Franco Brogi Taviani per il film omonimo, Il disco del mondo. Vita breve di Luca Flores, musicista (2003), da cui è stato tratto il film Piano, solo con Kim Rossi Stuart, Senza Patricio (2004), La scoperta dell’alba (2006, tradotto in 8 Paesi), La nuova stagione. Contro tutti i conservatorismi (2007) e Noi (2009).

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