La trama, il trailer e la recensione di “Lucy” di Luc Besson, con Scarlett Johansson. La pellicola va in onda su Italia 1 questa sera (5 aprile 2019) alle 21.25.
Cosa accadrebbe se usassimo il 100 per cento delle nostre capacità mentali? Se lo chiede Luc Besson, regista e sceneggiatore cinematografico che, dopo Cose Nostre – Malavita, porta sul grande schermo Lucy, film uscito al cinema il 25 settembre, con Scarlett Johansson, sempre più a suo agio nei panni della donna impavida. Besson gira un film filosofico, oltre che fantascientifico, quasi fuori dalle righe.
Il campo d’azione si sposta spesso, tanto che in soli pochi minuti lo spettatore fa una capatina nella savana, poi arriva nel centro di Taipei (Taiwan), dove una giovane e attraente donna discute animatamente con un uomo, e in un’aula universitaria. Tutto questo però non ci disorienta; anzi.
Ci appassiona perché quel filo che tiene unite le varie sequenze non ci lascia indifferenti.
Su, via. Ammettiamolo. Chi, almeno una volta, non si è chiesto da dove veniamo, chi siamo e qual è l’essenza della vita stessa? Domande che si pone anche un noto docente universitario, interpretato da un impeccabile Morgan Freeman. Besson mette nelle mani di una donna il destino dell’umanità. Una scelta non casuale. Lei, la protagonista, si chiama Lucy (Scarlett Johansson) ed è una studentessa universitaria che vive a Taipei e che è coinvolta nel traffico di una nuova sostanza stupefacente, prodotta in piccola dose dalle donne in gravidanza proprio per dare all’embrione l’energia che gli serve per continuare a svilupparsi, fino a diventare feto.
Ma la sacca, che i narcotrafficanti hanno inserito nello stomaco di Lucy, scoppia e una parte della droga finisce nell’organismo della ragazza che comincia così a compiere azioni straordinarie, riuscendo a utilizzare alla fine il 100 per cento delle capacità mentali. E un po’ come accade a Eddie Morra (Bradley Cooper) in “The Limitless” (i due film sono molto diversi sia per la trama, sia per il genere), la giovane donna non ha più paura, si fida di se stessa e ricorda tutto quello che ha visto, letto o ascoltato in passato, anche senza particolare attenzione. A differenza di Eddie, Lucy scopre il significato della vita stessa andando indietro nel tempo fino a comprendere poi che il Tutto è energia.
Il Cinema di fantascienza dunque, dopo aver varcato i confini dello spazio, si dedica alla mente umana (lo avevamo già detto con “Transcendence”), compiendo un nuovo e appassionante viaggio, per seguire, in modo certamente fantasioso, le orme della neuroscienza. A rendere Lucy un film convincente è Scarlett Johansson, che qui sa essere ragazza timorosa e donna audace con estrema disinvoltura. Senza la talentuosa attrice questo lungometraggio non sarebbe stato lo stesso e quel finale fin troppo in sospeso avrebbe finito per penalizzare un film che, oltre a stupire con gli effetti speciali, si prefigge comunque di dire qualcosa (Recensione di Maria Ianniciello).