Dopo New York e Londra, Milano dà l’ennesima prova del gusto, quello tutto italiano che la spinge ancora in alto, a consacrarle sempre di più, il titolo di capitale della Moda. E dopo Micam, Macef, Super e White la settimana milanese giunge quasi al termine, lasciando un’altra pagina di stile interessante dove i protagonisti sono ancora loro, i big del fashion system. E veniamo subito al “caldo” delle passerelle. Sicuramente la più attesa, acclamata ormai come una star, è Miuccia Prada. Il capoluogo lombardo riconosce alla griffe lo status di eccellenza, come quasi a rappresentare tutto il mondo del made in Italy e, soprattutto, la veste di una Milano che si presenta nelle piazze internazionali come unica, travolgente, geniale.
La “Regina Miuccia” così come viene ormai riconosciuta nel mondo modaiolo, non delude le attese e quando si parla di Prada si aspettano sempre grandi cose. La griffe è riuscita così ancora una volta a creare il “momento” dell’evento perché più di una pedana, quando sfila Prada, si parla di Show, “appuntamento dell’anno”, giocando con quella suspense che solo pochi riescono ancora a realizzare. Allora eccola lì la collezione di Miuccia che anche questa volta presenta tutti i connotati di una rivoluzione, sebbene artistica. I rimandi sono infatti tutti alla Pop Art, i colori sono decisi, le piume adornano bracciali e accessori mentre dipinti e tele di ogni tempo si declinano su cappotti e pellicce, comunicando un messaggio che unisce alla forza tutta la sua femminilità. Gli applausi non sono mancati, come sempre, soprattutto per aver regalato ancora un sogno: quello di far parlare la moda di sè, in tutta la sua origine creativa e artistica.
E mentre oggi si attendono gli ultimi show della sesta giornata in cui regna sicuramente il nome di “Re Giorgio” Armani, la moda di Milano raccoglie tutte le storie vissute sulla passerella, come quelle antiche e gloriose che ricordano la prima Grecia, quella che aveva fatto capolino giù in Sicilia, vestita di oro, monete, suggestioni divine. Stiamo parlando del duo Dolce&Gabbana che anche per questa stagione portano l’isola ai massimi livelli dell’eleganza, elevandola a suprema divinità, in stile greco, appunto. Colonne, monumenti, metalli preziosi: non è la prima volta che il duo pesca tra gli scorci antichi della terra che amano di più, ma questa volta il messaggio è chiaro perché non si traccia di Grecia, ma dei templi di Selinunte, Segesta, Siracusa, Agrigento, degli antichi teatri dell’isola, tutti stampati come litografie sugli abiti più belli, e tutti sempre circondati da immagini di ceramiche inconfondibilmente siciliane. C’è da segnalare poi un’altra grande prova del Maestro Karl Lagerfeld per Fendi: interpretazione della donna del futuro con l’ispirazione verso il mondo di Internet . Così sulla pedana non sfilano geometrie o stilismo va veri e prori pixel riveduti e corretti che incontrano le sovrapposizioni di organze, veli e blocchi di colore pastellati abbinati a caschetti neri che coprono il volto con pellicce in tulle. Questa volta anche Internet scende in pedana e lo fa secondo la mando di Karl Lagerfeld: il lusso dell’era digitale è arrivato.