Food Relovution, il documentario di Thomas Torelli, è sconvolgente perché ti lascia l’amaro in bocca; poi verso il finale un brivido di commozione percuote l’animo dello spettatore che inerte assiste alla tragica fine di una mucca da macello; in realtà gli animali (tranne cani e gatti) nel nostro sistema economico contano meno di niente, giacché sono considerati come cose inanimate e paradossalmente sono destinati a nutrire una parte molto piccola dell’umanità rispetto alla produzione che è al contrario massiccia. Consumiamo meno di quello che produciamo mentre in zone ampie del pianeta colonie di esseri umani muoiono di fame. Gli animali, quindi, sono le vittime sacrificali del profitto fine a se stesso che, in nome di un dio denominato denaro, autorizza la distruzione di intere foreste pluviali, le quali favoriscono l’equilibrio sul nostro straordinario pianeta dove tutto si rigenera e nulla si perde.
L’abuso di carne, a giudizio degli scienziati (la conferma arriva dal codice europeo contro il cancro) nuoce alla salute umana oltre che all’intero ecosistema. Per allevare gli animali (bovini principalmente ma anche suini), secondo le logiche del mercato occidentale, che sta spingendo anche India e Cina a fare abuso di proteine animali, c’è bisogno di una massiccia dose di terreno, destinato sia all’allevamento intensivo, sia alla coltivazione del grano (una parte di questi cereali – si dice nel film – potrebbero essere impiegati per sfamare gli abitanti del Terzo Mondo), con il quale le mucche vengono nutrite quando in realtà dovrebbero pascolare libere nei campi e cibarsi di erba. La terra viene così depauperata, senza contare i gas serra, come per esempio il metano, che queste metodiche emettono nell’atmosfera.
Food Relovution, con immagini sapientemente calibrate e personaggi animati, segue tre direttrici che confluiscono in un’unica conclusione: bisogna abbassare il consumo di proteine animali (carne, latte e i suoi derivati, uova, pesce). L’abuso di carne fa male al pianeta – sostiene nel documentario l’oncologo Franco Berrino – e alla salute. Thomas Torelli usa lo stile adottato nel precedente documentario, Un altro mondo, dando la parola agli esperti: il già citato Berrino, i dottori T. Colin Campbell e Thomas M. Campbell, la nutrizionista Marilù Mengoni, il professore di Fisica Noam Mohr, la scrittrice e ambientalista Frances Moore Lappé, il gastronomo Franco Petrini, la scienziata e attivista indiana Vandana Shiva, il filosofo australiano Peter Singer e l’attivista James Wildman. Senza rinunciare a un taglio scientifico, il regista evoca emozioni primordiali, che ci rimandano all’infanzia, quando il bambino istintivamente guardando una fragola e un pulcino sceglie di amare il pennuto e di mangiarsi il frutto. Sconvolgono le parole di Berrino che cita la Genesi: “Il primo Nutrizionista disse ad Adamo ed Eva di nutrirsi di piante e semi, non di animali”, dice. E impressiona la mucca, che dopo aver partorito, viene separata dal vitellino in modo cruento. Madre e figlio si cercano, ma i loro destini sono diversi eppure così simili perché la crudeltà umana impedisce ad entrambi di darsi reciproco amore; un mammifero, che in comune con noi ha una parte del cervello (l’area limbica), non può prendersi cura del proprio piccolo. Torelli in Food Relovution racconta, dunque, con una lucidità disarmante una parte della realtà (c’è chi sostiene che l’essere umano si sia sempre cibato di carne e la mia domanda è: ma in questo modo?). Tuttavia, a prescindere dalle vostre conclusioni e scelte, che sono del tutto personali, questo film-doc non potrà lasciarvi certo indifferenti…