Alla Triennale di Milano una nuova mostra dedicata ai designer di gioielli italiani, dagli anni Cinquanta a oggi. La mostra, che si aprirà il 2 luglio 2013 e rimarrà aperta sino all’8 settembre 2013, propone un percorso espositivo suddiviso in due parti costituite rispettivamente da una rassegna storica con numerosi oggetti inediti e una sezione di gioielli realizzati ad hoc per questo evento. L’esposizione attraversa stili e momenti differenti, dal Razionalismo al Post Moderno fino al Minimalismo, in un percorso fatto di salti generazionali che includono grandi maestri e giovani designer, produzione industriale e pezzi unici.
«Per lungo tempo il mondo del design ha fatto finta di non vedere i gioielli. Li ha relegati nel limbo dell’ornamento o nella gratuità del decoro, e li ha espunti da sé e dal proprio universo progettuale come tentazioni pericolose, come deviazioni eretiche, come indizi di quella ‘delittuosità’ che Adolf Loos denunciava in ogni deragliamento del designer verso la sfera dell’ornamentale, del superfluo, dell’orpello – spiega Silvana Annicchiarico, direttore del Triennale Design Museum -. In realtà, se il gioiello serve (ed è servito storicamente) a definire l’identità di chi lo indossa, risulta molto discutibile il tentativo di relegarlo nella sfera del superfluo, a meno di non ritenere tutto ciò che è funzionale alla costruzione dell’identità meno utile o meno nobile di ciò che è funzionale al soddisfacimento dei bisogni “primari” del corpo. Di quello stesso corpo, per altro, che oltre a nutrirsi, sedersi, dormire e abitare da sempre fa progetti intorno a sé e alla propria immagine, e trova spesso proprio nei gioielli alcuni dei vocaboli più preziosi per costruire un linguaggio con cui cercare di dirci cos’è, cosa vorrebbe essere, come vorrebbe apparire». Ed è per questo che la Triennale ha organizzato nel corso degli anni diversi eventi sul gioiello, anche se questo evento, come sottolinea la curatrice Alba Cappellieri, professore di Design del Gioiello al Politecnico di Milano, presenta la più ampia rassegna mai dedicata ai gioielli dei designer italiani, progettisti cioè abituati a confrontarsi con tipologie che vanno dall’arredo all’illuminazione ma che non hanno mai considerato il gioiello come una sfida in cui cimentarsi.
«Da Roberto Sambonet a Ettore Sottsass e Michele de Lucchi, da Gianfranco Frattini, Sergio Asti, Alessandro Mendini o Gae Aulenti fino a Mario Bellini, Antonio Citterio, Fabio Novembre questa mostra interseca generazioni e linguaggi, maestri e giovani talenti nel segno del gioiello. La mostra presenta settantadue designer che definiscono l’intelligenza del design italiano in un gioiello. Al centro del progetto vi è l’uomo, il rispetto della sua anatomia, la preferenza per il comfort piuttosto che per lo choc, l’evoluzione piuttosto che la rivoluzione, la bellezza e la qualità piuttosto che l’astrazione o il concetto. I gioielli, con il loro pluralismo semantico, rappresentano in questo scenario la perfetta intersezione tra eterno ed effimero, materia e concetto, tradizione e sperimentazione, business e bellezza», precisa Alba Cappellieri. Il curatore, Marco Romanelli, designer e critico del design, focalizza invece la propria attenzione sui gioielli realizzati appositamente per la mostra: «Tra i molti pezzi presentati, che cercano di costituire un vero censimento dei rapporti intercorsi tra il mondo del gioiello e quello del design italiano tra il 1950 e il 2013, ve ne sono diciotto disegnati espressamente in occasione di questa mostra – afferma -. L’invito a progettare appare uno strumento necessario sia per sbloccare situazioni inerziali stereotipate che per scattare un’istantanea in tempo reale di un certo ambito»
I diciotto designer selezionali hanno tutti gli stessi requisiti: sono italiani, appartengono a generazioni differenti e lavorano come designer a 360 gradi.
Info aggiuntive mostra
Orari
Martedi – Domenica
10.30 – 20.30
Giovedi
10.30 – 23.00 Ingresso
Gratuito