GUCCI VESTE… IL DIAVOLO

Gucci
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Prima giornata di fashion week milanese, ieri, primi nomi da big in pedana. E prima ancora di tutti Gucci, con la sua doppia sfilata e il suo nuovo spirito dark. Anche se, per essere più precisi, non si tratta di una vera novità, piuttosto di un’estremizzazione del percorso noir cavalcato da Frida Giannini. Diciamo subito che la designer ha stupito chi si aspettava un accenno di morbidezza, quasi dolcezza, dovuto alla sua prossima (quasi imminente) maternità. Nulla di più lontano. Frida Giannini va verso un’altra direzione, quella della femme fatale, diabolica, tesa, fredda, quasi crudele. Ma di un lusso esagerato. L’atmosfera sembra un copione di Kubrick, il volto delle modelle è algido, tirato anche da quei capelli bagnati che lasciano spazio al viso, nei suoi tratti più duri. Durezza nelle forme, nei tessuti, nei tagli. Via libera a tutto quello che dà l’idea di una Dark Lady che indossa persino i tailleur ma rigorosamente dritti, con lunghezze sotto il ginocchio. E poi la pelle, ovunque, Nei top, negli abiti, nella costruzione delle forme che assumono una rigidità tosta e sensuale. Gucci vuole queste donne: “esseri” misteriosi della notte che si aggirano in vesti fatte di spacchi taglienti, tacchi a spillo, calze a rete. Mescola il buio con la lucentezza di certe cromie, tipo il bordeaux e il celeste, che irrompono a spezzare l’atmosfera del total black dai connotati vampireschi. Mentre il girone infernale del lusso supremo di Gucci catalizza l’attenzione anche per il suo impatto scenico, sulle pedana di Alberta Ferretti si respira un’aria da sogno, quasi surreale. Femminilità, ancora una volta, è la parola chiave della collezione. Il leitmotiv invece è il bianco e nero, alternato a qualche tocco di colore, che dipinge abiti lunghi, drappeggi, balze, trasparenze dal sapore vittoriano.

Gucci
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Tutto sembra incantato e vestito di dolcezza. Qualche extra, a livello di esuberanza, si può scorgere nelle uscite finali degli abiti da sera, ma la collezione, nel suo complesso, mantiene una coerenza stilistica che culla, accarezza, piace. Cambiamo registro e spostiamoci invece nella pedana irriverente di Frankie Morello. La sfilata, fissata al pomeriggio, è sempre un mix di giornalisti, buyer e soprattutto tanti blogger. Spazio al nuovo è lo slogan del brand da sempre, questa volta trasformato in una vera voce fuori dal coro. Le forme qui sono essenziali, i volumi sembrano scolpiti come una lavorazione del marmo, netti, decisi. C’è un gran mix di tessuti, assemblati per dare vita a tagli contemporanei, a contrasti, a grafismi. C’è soprattutto tanta voglia di scontro/incontro tra il passato e il futuro, costruito dall’unione del fascino retrò con proposte dall’accento futuristico. Per la sera si torna alla tradizione del nero ma attenzione: qui l’eleganza viene interpretata accostando i frammenti di specchi su abiti lucidi total black. La sfilata voleva stupire e rompere qualche schema. La prima giornata ha già vinto a livello d’impatto scenico. Vediamo cosa succederà nella seconda, in programma oggi.

Gucci
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Aberta Ferretti
Aberta Ferretti
Frankie Morello
Frankie Morello
Frankie Morello
Frankie Morello
Frankie Morello
Frankie Morello

Ornella Fontana

 

 

 

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