I MURR: «LA MODA PASSA, LO STILE RESTA»

ph. Carlo Ramerino
ph. Carlo Ramerino

È tardi, il mio cucciolotto e mio marito dormono già da un po’, ed io dopo aver visto nel pomeriggio su La7d una delle repliche di “Io Donna-Buccia di banana”, il docu-reality condotto da Giusi Ferrè, mi ritrovo collegata a Facebook sulla fanpage dei Murr, una delle coppie di fashion consultants di cui il programma si avvale per trasformare i look anonimi delle partecipanti in look dal tocco di classe impareggiabile. Antonio e Roberta, in coppia nel lavoro e nella vita, dopo anni di esperienza nel mondo della moda sono diventati a pieno titolo i guru della moda più seguiti in Italia e all’estero. Rimango per un po’ incantata a guardare le immagini dei loro outfit, rapita nel leggere i loro post, quando un impulso mi assale. È sempre lo stesso, quello che spesso scavalca la mia razionalità per dar spazio ai sentimenti, ed allora eccomi a scrivere: «Ciao cari Murr, concedereste una breve intervista ad una neo mamma con la passione per il giornalismo?». La risposta non tarda ad arrivare, anzi è quasi immediata: «Siamo a disposizione. Bacini I MURR». Ecco questi sono i Murr, prima che personaggi persone. E questo per quanti li seguono è cosa nota. La loro disponibilità, la partecipazione con cui curano lo stile, ma soprattutto l’anima e l’autostima di quanti si affidano ai loro consigli, non hanno niente di studiato ma rispecchiano appieno la sensibilità di due persone autentiche che fanno con passione il loro lavoro. Ecco per voi lettori di “Cultura e Culture” la loro intervista.

 

Allora come vi siete conosciuti e come nascono i Murr?

A. Ci siamo conosciuti a Milano in uno studio fotografico ed è da qui che è iniziata la nostra prima collaborazione. Entrambi fino ad allora avevamo percorso strade diverse, io era da poco rientrato da Londra dopo 10 anni e Roberta dalla Liguria si era trasferita a Milano. Alla fine degli anni ’90 abbiamo fondato Marstudio, la nostra società di consulenze di moda, e nel 2005 dopo la nascita di nostro figlio Mario ci siamo trasferiti a Los Angeles dove abbiamo iniziato a fare consulenze private alle ricche signore di BEL AIR ed alle celebrities. Rientrati in Italia abbiamo ripreso la nostra attività di fashion consultants e siamo subito stati chiamati da Giusi Ferrè per il suo nuovo programma moda per la TV.

In Italia quella del fashion consultant è una figura nuovissima nel suo genere, qual è il percorso che vi ha condotto ad intraprendere questo tipo di lavoro?

R. È stato un percorso di gavetta tutto in salita. Abbiamo iniziato da assistenti stylist per poi diventare redattori di moda, poi abbiamo lasciato le redazioni per aprire la nostra struttura (Marstudio) e fare esperienze diverse di consulenza sia sulla comunicazione che sul prodotto. Fondamentalmente siamo persone che si annoiano a fare sempre le stesse cose e che hanno bisogno di mettersi in gioco e avere stimoli nuovi. Questo è il segreto.

ph. Carlo Ramerino

Siete diventati noti al grande pubblico attraverso la trasmissione “Io donna-Buccia di banana”, condotta da Giusi Ferrè. Con quale spirito avete preso la chiamata alle armi in difesa dello stile?

A. Accettando immediatamente, era una nuova esperienza e la cosa ci ha tanto entusiasmati.

Spesso attribuiamo alle parole significati scontati o ancora più spesso del tutto personali, quale significato attribuite alle parole moda e stile?

A. Lo stile è un dono innato che non si apprende ma sicuramente si affina. La moda è una passione che scorre nelle vene e non se ne può fare a meno.

Il binomio moda-stile è davvero indissolubile?

R. Non ne siamo davvero convinti, perché lo stile va oltre la moda, infatti, “la moda passa ma lo stile resta”.

Dalle vostre apparizioni televisive traspare un affiatamento ed una complicità difficili da vedere, come si fa a lavorare insieme e a non perdere l’entusiasmo del viversi come coppia?

R. È proprio lo stare insieme 24 ore al giorno il segreto della nostra complicità e naturalmente condividere la stessa grande passione per la moda. Io e Antonio siamo amanti, amici, complici, soci.

ph. Carlo Ramerino

 

Sono diventata mamma da pochi mesi, quindi conosco bene gli stati d’animo che scandiscono la vita di una neo-mamma e cosa comporti l’arrivo di un esserino indifeso che si appropria della tua vita senza chiedertene il permesso. Voi siete genitori del piccolo Mario, che ormai è un ometto, raccontatemi come avete affrontato quello che è uno dei momenti più delicati nella vita di una coppia.

R. Ti racconto solo questo, quando è nato Mario ho sofferto di depressione post parto e sono stata malissimo. Antonio ha preso in mano la situazione e ha fatto tre biglietti di sola andata per Los Angeles e siamo andati a casa di un’amica che come noi lavora nella moda. Ci siamo insediati nella città degli angeli ed io sono immediatamente guarita. Da lì è partita la nostra avventura losangelina. Abbiamo cominciato una nuova avventura. Non è facile per la coppia quando nasce un figlio perché tutto cambia, comprese le priorità e i ruoli. Si impara piano piano a diventare genitori, per tentativi ed errori, ma la cosa fondamentale è quella di non dimenticare di essere anche una coppia. Bisogna però impegnarsi in questo perché è facile perdere il controllo.

ph. Carlo Ramerino

Roberta, è stato difficile per te conciliare il ruolo di mamma con il lavoro?

R. Ho solo imparato ad organizzarmi di più. È solo una questione di organizzazione. Quando non abbiamo impegni di lavoro vogliamo dedicarci entrambi a Mario, portarlo a scuola, andarlo a prendere e stare con lui sino alla nanna. Naturalmente dopo che si è addormentato si ricomincia a lavorare, infatti a quest’ora siamo qui a rispondere alle tue domande nonostante la stanchezza della giornata.

 

Siete in onda su Sky 127 Lei con la trasmissione Viva L’aMurr e su La7d con “Io donna-Buccia di banana”, quali sono i vostri progetti per il futuro?

A. Tantissimi …Un BLOG nuovissimo, a breve tradotto anche in inglese www.imurr.com , i 20 ed il 21 giugno saremo al Pitti a presentare una borsa che abbiamo firmato per Leghilà, stiamo scrivendo un libro, un programma in lingua inglese e probabilmente una collaborazione in radio. Altri progetti anche per l’autunno ma non ne possiamo parlare.

 

Una curiosità, ma quanto ci impiegate a vestirvi la mattina?

R. Pochissimo perché siamo sempre in ritardo e tutti gli orologi della casa per questo motivo sono tutti avanti di 15 minuti. Ci vestiamo d’istinto.

 

Vi ringrazio per il tempo che mi avete dedicato, ma prima di salutarvi vi chiedo un piccolo cadeau per i lettori di “Cultura e culture”, consigliateci un outfit che sia un passepartout per questa coloratissima estate.

Canotta o t-shirt coloratissima, possibilmente fluo, ne abbiamo prese un paio in questi giorni da HM stupende, pantaloni bianchi asciutti arrotolati alle caviglie, super plateau ma con ballerine in borsa. Non dimenticate il Borsalino e gli occhiali tondi neri, possibilmente Lotho. Un bacino a tutti, vi aspettiamo sul nostro blog. Grazie

 

Doralda Petrillo

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