Un tempo la pelle abbronzata dal sole era segno distintivo di chi era dedito al lavoro dei campi, da qui per differenziarsi l’abitudine delle signore dell’alta società di utilizzare l’ombrellino parasole. Fu solo intorno agli anni Venti che una maestra di stile quale Chanel sdoganò l’abbronzatura, fino a farla diventare ai giorni nostri un vero e proprio status simbol da sfoggiare come il più prezioso degli oggetti. È indiscutibile che l’abbronzatura doni un allure particolare, ma quella dell’esporsi al sole, in cerca della tintarella perfetta, quando eccessiva tende a diventare una pratica insalubre, ma anche una pratica il cui risultato spesso cade nella volgarità dell’esagerazione. Veniamo al dunque; in Italia i prodotti solari come tutti gli altri cosmetici sono regolati dalla legge 713/86, ma a seguito dei numerosi studi, dell’avanzare delle tecniche di formulazione, la Commissione UE ha redatto una Raccomandazione, quella del 26 settembre 2006 DG Salute, a tutela dei consumatori, che stabilisce le avvertenze vietate ed ammesse sulle confezioni di tali prodotti. La raccomandazione stabilisce che sono vietate dichiarazioni quali schermo totale, protezione al 100%, total block, sun block , etc., ovvero tutte quelle diciture che millantano prodotti che possano fornire una protezione totale nei confronti dei raggi UV; in loro sostituzione devono essere utilizzare descrizioni normalizzate, quali protezione bassa, media, elevata o molto elevata, insieme alle tradizionali categorie di protezione solare. La scelta di un prodotto solare, al di là del fatto che si scelgano filtri chimici o filtri fisici (di cui vi parlerò in maniera più approfondita in una prossima occasione), va fatta comunque in base al proprio Fototipo, ovvero il modo in cui la nostra pelle reagisce una volta esposta ai raggi solari. Ecco un piccolo prospetto che vi consentirà di scegliere la protezione solare più adatta a voi.
- Protezione bassa: fattore solare 6 e 10: consigliata per il Fototipo VI, ovvero persone con capelli scurissimi e pelle insensibile che non si scottano mai ed per il Fototipo V, ovvero persone con capelli scuri che raramente si scottano. La pigmentazione è intensa.
- Protezione media: fattore solare 15, 20 o 25: consigliata per il Fototipo IV, ovvero persone castane con cute moderatamente sensibile: si abbronzano facilmente.
- Protezione elevata: fattore solare 30 o 50: consigliata per il Fototipo III, ovvero persone biondo scure, con cute sensibile: ottengono una modesta scottatura con pigmentazione graduale.
- Protezione molto elevata: fattore solare 50+: consigliata per il Fototipo I, ovvero persone bionde o rosse con pelle chiara ed efelidi: si scottano sempre e non si abbronzano mai, ma anche per il Fototipo II, ovvero persone bionde con pelle chiara: si scottano sempre, anche se possono ottenere una minima abbronzatura utilizzando una crema con alta protezione. Per i bambini il mio consiglio è quello di scegliere sempre e soltanto prodotti a protezione molto elevata.
La Raccomandazione della Commissione definisce come prodotto solare qualsiasi preparato, crema, olio, gel, spray, destinato ad essere posto a contatto con la pelle umana, al fine esclusivo o principale di proteggerla dai raggi UV assorbendoli e disperdendoli mediante rifrazione. Su ogni prodotto, secondo la Raccomandazione, va riportata anche la quantità di prodotto da applicare, mediante indicazioni scritte o pittogrammi; inoltre la Raccomandazione evidenzia come l’applicazione della giusta quantità di prodotto sia importante quanto la scelta del prodotto stesso. Infatti, per conseguire la protezione indicata con il fattore di protezione solare, è necessario applicare una quantità di 2mg/cm² per un corpo adulto, pari a circa 36 grammi o 6 cucchiaini da tè pieni per applicazione e, vista l’instabilità dei filtri solari al calore, ogni applicazione va ripetuta a distanza di due o tre ore. La Raccomandazione della Commissione interviene anche per migliorare le regole di etichettatura relative alla protezione contro i raggi UV-A e UV-B. Infatti mentre le radiazioni UV-B sono causa di scottature, le radiazioni UV-A possono causare tumori della pelle, invecchiamento prematuro della pelle ed interferire con il sistema immunitario. L’indicazione “Fattore di protezione solare”, che viene apposta sugli imballaggi dei prodotti cosmetici (creme, fondotinta etc..), riguarda soltanto la protezione dalle radiazioni UV-B e non ha effetti protettivi nei confronti delle radiazioni UV-A. Ciò nonostante, il consumatore è indotto a pensare che la protezione offerta dal prodotto solare sia completa. A tale proposito la Commissione ha fortemente sensibilizzato gli operatori del settore nell’apporre il logo comunitario sulle etichette di quei prodotti che garantiscono un livello minimo di protezione dai raggi UV-A, con il pittogramma costituito da un cerchio con al suo interno la dicitura UV-A.
Detto questo mi preme farvi alcune mie personali raccomandazioni: l’uso di un prodotto solare deve essere ad esclusivo uso personale, andrebbe infatti evitato un uso promiscuo, in primo luogo perchè non tutti abbiamo lo stesso fototipo, inoltre vista la già facile contaminazione di questo tipo di prodotto (sudore, sabbia) e la notevole quantità da utilizzare, al fine di garantire un’adeguata protezione è consigliabile possederne un flacone proprio. Vi consiglio inoltre di esporvi al sole nelle ore meno calde della giornata, dalle 9.00 alle 11.00 e dalle 17.00 alle 19.00. Altra cattiva abitudine da abbandonare è quella di utilizzare prodotti solari acquistati ed utilizzati anni prima, infatti vista la forte instabilità dei filtri ed il breve PAO (PERIOD AFTER OPENING) il prodotto potrebbe essere inattivo se non addirittura contaminato. Ora siete pronte per prendere una sana e moderata abbronzatura, non vi resta che acquistare il costume e partire!
Doralda Petrillo