Lapo Elkann: queste le regole del mio stile

©Franco Buttaro
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E’ un Lapo Elkann più carico che mai quello che torna in Emilia, stavolta in veste di autore. Il suo nuovo libro si intitola “Le regole del mio stile”, un lavoro dove il rampollo di casa Agnelli si pone con grande umiltà, dove emergono interessanti testimonianze, dove ci sono segnali di speranza, dove l’estetica è portata quasi fino alla bizzarria e dove emerge la parte integrante dello stile-Lapo, quella capace di far stare le persone a proprio agio. Succede così anche nella presentazione bolognese di fronte a una platea numerosa e attenta.

©Franco Buttaro
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«Ho scritto questo libro – esordisce Elkann – con la massima umiltà, davvero senza nessuna presunzione. Si tratta di un autentico lavoro di squadra nel quale ho voluto parlare di impresa, di Italia, di come si possano lanciare e proporre moltissime cose con l’audacia cretaiva e con tutto ciò che è bello. Credo che per vincere oggi non sia necessario fare i cattivi o i furbi. Per essere convincenti in un mondo come quello attuale penso ci sia bisogno di onestà e sincerità. Ci vuole poi di disciplina nel progettare e portare avanti le proprie idee».

Ha saputo catturare l’attenzione di tutti il nipote di Gianni Agnelli, autentico simbolo della stravaganza creativa del marchio Fiat anche quando ha parlato di contaminazione. «Si tratta di un argomento chiave. Oggi per essere accativanti e confrontarsi nei mercati è necessario mixare cose che vengono da più mondi. Chi penserebbe mai che in una Ferrari si possano fare gli interni in jeans?»

Poi parlando del dandismo, un concetto che affiora più volte nel libro spiega: «Sono una persona eclettica più che dandy e sto molto più attento di quello che sembra. Non condivido del dandismo quel senso di leggerezza e di futilità».

©Franco Buttaro Lapo con Emilio Buttaro
©Franco Buttaro
Lapo con Emilio Buttaro

Lapo, come viene riconosciuto dai relatori nel corso della serata conosce poi alla perfezione le regole dell’eleganza ed è proprio per questo che può permettersi di trovare dei nuovi paletti al riguardo. La presentazione di un libro tanto profondo quanto stravagnate al punto che si sfoglia al contrario, è anche l’occasione per parlare di qualche altro argomento. Declina qualunque domanda di tipo politico: «Non ho alcuna voglia di entrare in quel mondo» e sul futuro non si sbilancia: «Non mi ritengo un tuttologo, quindi preferisco non fare delle previsioni in nessun campo su questo 2013…». E quando un giovane in prima fila gli chiede dell’accessorio a cui non rinuncerebbe mai, allora ecco che arriva una risposta quasi scontata. «Gli occhiali ma non perchè li faccio, semplicemente perchè ti proteggono dal sole e anche da chi non vuoi vedere…»

©Franco Buttaro
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Esulta quando a fine presentazione apprende del nuovo Papa argentino e prima di lasciare Bologna non delude i suoi simpatizzanti concedendosi in foto, dediche e autografi. Poi abbraccia uno ad uno gli ultimi rimasti compresi noi cronisti e prima di congedarsi ci tiene a dare un consiglio ad alcuni ragazzi presenti: « giovani ora siete voi e c’è bisogno della vostra partecipazione nella società ma nel senso più puro del termine. Anche se la situazione odierna vi mette paura non perdete mai di vista i vostri sogni».

Emilio Buttaro

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