«Direi che buona parte del mio iter creativo si spiega alla luce del mio background e della mia formazione come architetto. Per me la moda è poesia, intuito, fantasia, ma è anche metodo e atteggiamento progettuale che si fonda sulla concezione dell’abito come risultato di un intervento programmato e consapevole sulle forme». Gianfranco Ferré, scomparso a Milano nel 2007, è stato un indiscusso protagonista della moda contemporanea internazionale. Lui, laureato in Architettura presso il Politecnico di Milano, ha saputo farsi portavoce di un dialogo continuo e proficuo tre le sue due passioni: l’architettura, appunto, e la moda, arrivando a progettare i suoi capi con lo stesso approccio tipico di un architetto. A meno di sette dalla sua morte, Prato racconta la storia e il genio stilistico di Ferré puntando i riflettori sul capo icona della sua produzione: la camicia bianca.
“La camicia bianca secondo me. Gianfranco Ferré”: questo il titolo dell’esposizione ideata e organizzata dalla Fondazione Museo del Tessuto di Prato – istituzione italiana per la valorizzazione e la promozione del patrimonio tessile locale, nazionale e internazionale – e dalla Fondazione Gianfranco Ferré. A partire dal primo di febbraio e sino al 15 giugno 2014, il Museo del Tessuto ospiterà, infatti, un percorso espositivo composto da 27 camicie tra le più straordinarie create in oltre vent’anni di attività e da schizzi e disegni in grado di illustrare la poetica sartoriale di Ferré e la sua vena progettuale.
LA MOSTRA – Il percorso espositivo si svilupperà nelle due sale al primo piano del Museo del Tessuto, all’interno delle quali sarà possibile indagare l’approccio tecnico-progettuale dell’architetto Ferré nella costruzione del capocamicia, anche grazie a installazioni che ne mettono in luce la complessità strutturale. Lo spazio successivo sarà, poi, interamente dedicato alle camicie dal vero: un gioco di trasparenza e volumi, di rigore ed enfasi delle forme. «Non è stato certo difficile pensare alla “sua” camicia bianca come protagonista di questa nostra prima esperienza museale – commenta Rita Airaghi, Direttore Fondazione Gianfranco Ferré – Si può forse parlare di scelta scontata, persino banale. Di sicuro, non può essere dimenticato né ignorato che la camicia bianca ha rappresentato e continua a rappresentare l’emblema per eccellenza, universalmente riconosciuto, dello stile di Gianfranco Ferré». Tra i capi in mostra il «bustier di seta – spiegano gli organizzatori – che, aprendosi come una calla delicata, “svetta come una corolla, incorniciando il viso”, quasi sfidando le leggi della gravità».
dall’1 febbraio al 15 giugno 2014
Museo del Tessuto di Prato, via Puccetti 3 Prato
Orari: martedì – giovedì 10 -15; venerdì-domenica 10 -18. Giorno di chiusura: lunedì
Info: www.museodeltessuto.it | [email protected]