Raffaella Modugno, una bellezza prorompente, di quelle che tolgono il respiro a guardarle, e una personalità decisa, che fin da subito la fece notare nel 2007 durante la sua prima partecipazione a Miss Italia quando, stizzita, rispose all’accusa rivolta dallo stilista Guillermo Mariotto ad una delle concorrenti, a suo parere troppo in carne. Da allora la giovane irpina di strada ne ha fatta. Dopo l’esclusione nel 2011 dal concorso di Miss Italia per alcune foto di nudo, tante sono state le proposte di lavoro, prima fra tutte quella che l’ha vista come testimonial della collezione di gioielli “Animalier” di Roberto Coin, gioielliere molto apprezzato dalle stars hollywoodiane, fino a diventare negli anni icona di una mediterraneità tutta italiana. È infatti grazie alla sua bellezza mediterranea e alle sue forme generose che Raffaella è diventata richiestissima all’estero. Ciò le ha consentito di lavorare sui migliori set fotografici del mondo, Dubai, Miami, Caracas, dando così finalmente voce all’affascinante universo delle donne “curvy”. Lo scorso maggio Raffaella ha conquistato la copertina di Maxim in Germania mandando in delirio i maschi teutonici; sempre la scorsa estate è stata protagonista del videoclip “Sigame” di Ju-Lio e il prossimo dicembre nel magnifico scenario delle spiagge del Madagascar sarà protagonista del calendario Riello 2013. Ecco per voi lettori di Cultura e Culture la nostra intervista alla bella e tenace Raffaella, a cui va il nostro in bocca al lupo per una carriera tutta in ascesa.
Ciao Raffaella, innanzitutto grazie per aver accettato l’intervista. Da pochi mesi si è conclusa l’ultima edizione di Miss Italia: dopo la tua esclusione dal concorso dell’anno scorso con che animo hai seguito questa edizione?
Avevo circa 12 anni quando ho iniziato a guardare con interesse il concorso di Miss Italia, ho sempre pensato che un giorno anch’io ci avrei partecipato. Con gli anni, crescendo, il mio sogno è diventato realtà e ho gareggiato per ben due volte ma purtroppo, dopo la mia ultima partecipazione, presa da mille impegni lavorativi, non ho più avuto la possibilità di guardare il concorso.
Dal punto di vista lavorativo pensi che l’esclusione dall’edizione dell’anno scorso ti abbia più giovato o penalizzato?
La squalifica dal concorso mi ha giovata molto, da allora ho ricevuto molte proposte lavorative, tra cui varie campagne pubblicitarie e molti servizi di moda per brand importanti, come la presentazione della nuova collezione del famoso gioielliere hollywoodiano Roberto Coin, la copertina di Maxim e molto altro ancora.
La riscossa delle donne curvy, o plus size che dir si voglia, è stata decretata ormai già da qualche anno, ne sono testimonianza fenomeni come Adele e Beth Ditto, due eccezionali cantanti, che con le loro forme generose si sono affermate anche come icone di stile, ed ancora la sezione creata da Vogue su misura per il mondo curvy, che tanto successo sta riscuotendo. Ma può davvero una donna come te, alta più di un metro ed ottanta, con una taglia quarantaquattro, essere considerata una donna curvy?
Il mondo della moda è fatto di donne asciutte e ossute, e le mie forme sono, per così dire, l’eccezione alla regola, per questo non ritengo sia solo un’opinione altrui, io mi sento una donna “curvy”.
Il mondo della moda è pieno di contraddizioni. Se da un lato Vogue si fa promotore di iniziative come quella di creare uno spazio per combattere la proliferazione e la nocività dei siti e dei blog pro ana (anoressia) e pro mia (bulimia), dall’altro c’è invece chi per le sfilate di moda scarta le modelle taglia quarantadue, cosa ne pensi ?
Non condivido la scelta di scartare le taglia 42, credo che un corpo sinuoso e sano aiuti a valorizzare l’abito che si indossa. Purtroppo la mia opinione non è condivisa dalla maggior parte degli stilisti, i quali ritengono che un bel corpo formoso distolga l’attenzione dello spettatore dalla creazione che si indossa, portando lo sguardo sulla bellezza della modella. Fortunatamente io faccio parte di un altro mercato, la mia taglia non è un problema, anzi lavoro molto proprio grazie alle mie forme generose.
Visto il tuo fisico, a mio modesto parere perfetto, non posso non chiedertelo: qual è il tuo rapporto con il cibo e quale regime alimentare segui?
Io ho un ottimo rapporto con il cibo, come si dice sono di buona forchetta! Seguo un’alimentazione corretta, evitando fritti e condimenti eccessivi, concedendomi alle volte qualche delizia.
So che hai praticato basket per anni, con i tanti impegni di lavoro riesci ancora a praticarlo?
Ho giocato per 13 anni a basket, anni che porto sempre nel cuore. Purtroppo i mie impegni lavorativi non mi permettono più di praticare questo sport, considerando che richiede molto allenamento, quindi tempo e dedizione. Per mantenermi in forma quando non sono fuori Italia per lavoro, mi alleno in palestra seguita da uno staff professionale.
Lo scorso 29 agosto ti abbiamo visto recitare nel lungometraggio “Teresa Manganello, sui passi dell’amore”, andato in onda su Rai Uno, è stata la tua prima esperienza di recitazione?
Mi ha fatto molto piacere partecipare a questo lungometraggio perché è legato alla mia terra di origine. Ma non è stata la mia prima esperienza, prima di questa ho già avuto piccole parti in altri film. Sto studiando recitazione e la strada da percorrere è ancora lunga. Spero con gli anni e con l’esperienza di migliorare e affermarmi nel campo del cinema.
Prima di salutarti e di ringraziarti per la disponibilità, vorrei che ci anticipassi i tuoi prossimi impegni lavorativi e che confidassi ai lettori di Cultura e Culture cosa ti auguri per il futuro.
A dicembre sarà presentato il mio ultimo lavoro, sono la protagonista del calendario Riello 2013, ambientato in Madagascar. Per il futuro non faccio progetti, cerco di godermi la mia vita giorno per giorno, cercando di crescere e migliorarmi.
Doralda Petrillo