Nel 1973, sotto la regia di Truffaut, per la pellicola Effetto Notte, l’attrice italiana Valentina Cortese ottenne una nomination all’Oscar come migliore attrice non protagonista. Secondo le critiche dei tempi, la Cortese era stata di una bravura sorprendente, emozionante, tanto da essere lei la donna indicata come vincitrice della statuetta d’Oro. La Storia del Cinema ci narra però che le cose andarono diversamente, che Ingrid Bergman vinse quell’anno l’Oscar e che, nel ritirarlo, non esitò a sostenere che la vera vincitrice avrebbe dovuto essere lei, la milanese Valentina Cortese. A distanza di tanti anni, nella settimana più glamour del capoluogo lombardo (siamo in piena fashion week, anche se da qualche giorno i riflettori sono puntati su Parigi), il comune di Milano ha voluto dedicare una mostra a lei, Valentina Cortese, cittadina milanese. Un percorso che è stato inaugurato lo scorso 11 settembre e che sarà possibile visitare fino al prossimo 10 novembre. La cornice è quella splendida di Palazzo Morando nel quadrilatero della “Madonnina” in uno degli scorci della Milano più storica e suggestiva. La mostra vuole omaggiare l’eclettismo dell’artista che è stata anche un grande maestra di buon gusto e di stile. I suoi accostamenti, i suoi abbinamenti e una certa classe innata catturarono l’attenzione nel corso degli anni di couturier come Mila Schön, Roberto Capucci, Christian Dior, soprattutto per quella sua spiccata capacità di saper amalgamare bene la preziosità dei dettagli senza intaccare mai il terreno dell’eleganza e della raffinatezza. Così Palazzo Morando ha deciso di aprire la porta alle scelte e allo stile dell’attrice con una collezione di abiti e accessori accompagnata dalla proiezione di due film in lingua originale, Malaya e House on Telegraph Hill. L’artista milanese, oltre alle sue interpretazioni sul grande schermo dove ha lavorato anche a Anthony Quinn, Silvana Mangano e Vittorio De Sica sul set di Barabba (1961, regia di Richard Fleischer) ha continuato a dedicarsi alla scena teatrale: fondamentale fu l’incontro con Giorgio Strehler che diede vita a un sodalizio importante e a un grande passaggio della sua carriera. Tra i registi italiani con cui ha lavorato la Cortese bisogna segnalare anche Fellini con Giulietta degli Spiriti (1964), anno in cui “duetta” con Ingrid Bergman nella pellicola La vendetta della signora. Diretta da Michelangelo Antonioni per le Amiche (1965) vinse il Nastro D’argento come migliore attrice non protagonista.
Milano allora oggi vuole ricordarla nel suo passato cinematografico, teatrale e di stile.
Mostra: Valentina Cortese – Uno stile
Palazzo Morando -Milano
dall’11/09 al 24/09/13