Estate, tempo di classifiche! Si fanno su qualsiasi cosa: il gusto di gelato preferito, la migliore spiaggia italiana, il più bel libro. Figurarsi se non potevamo farne una sulle frasi delle canzoni di Ligabue! Quindi eccoci qui, consapevoli (noi e voi) che non vuole essere una lista definitiva (come potrebbe?) né un elenco spocchioso attraverso cui dirvi quali sono “le migliori”. Ma un gioco, quello sì. Ecco, quindi, le 10 frasi che ci sono venute subito in mente pensando al rocker di Correggio. Siete pronti? Allora giochiamo!
- La prima, primissima che ci balena in testa è fatta di legnate e di lividi e ovviamente fa parte di “Ho Messo Via”, un super-classico del 1993: “Ho messo via un po’ di legnate / i segni quelli non si può / che non è il male né la botta / ma purtroppo è il livido”. Questo pezzo è ancora oggi uno dei più amati e apprezzati di tutta la sterminata discografia di Ligabue e in questi pochi versi, il cantante parla del dolore che si supera col tempo, ma che resta inevitabilmente addosso come un livido, per cui impossibile da dimenticare. Non per il male che fa in sé, ma per il ricordo indelebile che si porta dietro.
- “Cosa vuoi da bere? / Quello che hai purché sia forte / Torno tra un momento / cerco un argomento / recitare la mia parte / già perché c’è sempre una parte da recitare / si farebbe molto prima / se lei tornasse vestita soltanto del bicchiere”. Con “Bambolina e Barracuda” torniamo ancora più indietro, al 1990, al disco d’esordio. Situazione tipica che invece prende una piega inaspettata: lui, il playboy, crede di avere il solito gioco facile sulla fanciulla, ma si trova davanti la classica donna con gli attributi. Ne esce fuori una serata a dir poco diversa dove, alla fine, quello che resta fregato sembra essere proprio lui.
- “Ti sento nel mezzo di una strofa / di un pezzo che era loffio / ed ora non lo è più / io ti sento lo stomaco si chiude / il resto se la ride appena ridi tu / qui con la vita non si può mai dire / arrivi quando sembri andata via / ti sento dentro tutte le canzoni / in un posto dentro che so io”. Tratta dall’album “Fuori Come Va?” del 2002, “Ti Sento” è il quarto singolo estratto dal disco. Ovviamente una canzone d’amore, come tante altre scritte dal rocker emiliano. Ma le frasi delle canzoni di Ligabue non sono banali e racchiudono sempre qualcosa di più. Qui sembra esserci un legame forte, profondo, con una persona che evidentemente ha lasciato un segno per cui sembra impossibile dimenticarla. Anche se si parla di un luogo privato, accessibile solo al cuore del cantante. Un luogo che tutti possediamo e custodiamo gelosamente.
- “Si Viene e si va / tenendosi stretti / tenendosi dritti / che così si fa” canta Ligabue nel 1999, anno di “Miss Mondo”. Quello “stretti e dritti” ha un mondo, dentro: c’è condivisione, complicità, forza da trasmettere reciprocamente, coraggio, desiderio di lottare insieme. In pochissime parole, più che in mille versi, Ligabue trasmette tantissimo. Le chitarre e il quattro/quarti del pezzo fanno il resto.
- “Buonanotte all’Italia / fra un domani che arriva / ma sembra in apnea” ha un sapore amaro. Liga è sempre stato molto sensibile ai temi politici e sociali e una canzone sull’Italia non poteva certo mancare. C’è la speranza per il futuro, la consapevolezza che si può fare qualcosa di buono, sempre. Ma ci sono freni, inibizioni, difficoltà e bastoni tra le ruote. Il difficile è liberarsi di tutto e andare avanti, per trasformare l’apnea in una bella boccata d’aria fresca.
- “Dì un po’: te / come ti vogliono? / dì un po’: tu / come ti vuoi? / tu come ti vuoi? / sono vivo abbastanza / sono vivo abbastanza / per di qua / comunque vada / sempre sulla mia strada”. Nel senso: fatevi gli affari vostri e lasciatemi in pace, pensate a come vi volete voi, prima di chiedere a me di cambiare! “Sulla mia Strada” è un inno al fregarsene del giudizio degli altri e anche un invito a conoscere meglio se stessi prima di mettere sotto la lente di ingrandimento chi ci sta intorno.
- “Tu sei lei / e lo sei stata sempre / e quegli occhi li conosco / io li ho visti spesso nudi / ma non si vedeva mai la fine”. Altri versi tra i più amati del Liga. Sempre l’amore in primo piano, l’immancabile capacità di leggere dentro le cose che non appaiono allo sguardo, sapendo bene di avere davanti qualcuno di speciale. Il pezzo, tra l’altro, è accompagnato da un bellissimo video super-cliccato su YouTube.
- “Le donne che sanno / da dove si viene / e sanno per qualche motivo /che basta vedere / e quelle che sanno / spiegarti l’amore / o provano almeno / a strappartelo fuori / e quelle che mancano / sanno mancare / e fare più male”. Pezzo splendido del 2005 da “Nomi e Cognomi”, “Le Donne Lo Sanno” è ovviamente dedicata al gentil sesso, ma anche a tutti gli uomini che sanno di voler accanto qualcuno che sia, ricordando un altro suo famosissimo pezzo, “un po’ mamma / un po’ porca”. E quando “sanno mancare” è vero, fanno più male di tutto.
- “Ho perso le parole / e vorrei che ti bastasse solo quello che ho / io mi farò capire / anche da te / se ascolti ben se ascolti un po’”. La colonna sonora di “Radiofreccia” esce nel 1998 e “Ho Perso le Parole” è il pezzo che fa da traino al disco, una bella ballata elettrica scritta per la prima pellicola diretta da Ligabue. «E’ una canzone che ho scritto apposta per il film», racconta Luciano in un’intervista, «pensando proprio alla prima scena e all’ultima, e che poi, come spesso capita, ha preso anche delle altre pieghe. Qui addirittura si arriva a parlare di una presunta storia d’amore; però la canzone è nata pensando a Bruno che chiude la sua radio e a Freccia visto di spalle tra i due falò, con le macchine che bruciano».
- L’ultima delle frasi delle canzoni di Ligabue a cui abbiamo pensato, da buoni nostalgici, arriva dal profondo passato. E’ del 1995 ed è la traccia di chiusura di “Buon Compleanno Elvis”. Una bellissima ballata semi acustica che si intitola “Leggero”: “E i ragazzi son in giro / e certo alcuni sono in sala giochi / e l’odore dei fossi forse lo riconoscono in pochi / e le senti le vene / piene di ciò che sei / e ti attacchi alla vita che hai / Leggero, nel vestito migliore / senza andata né ritorno, senza destinazione / Leggero, nel vestito migliore / nella testa un po’ di sole ed in bocca una / canzone”. Vivere con leggerezza anche quando “l’odore dei fossi” è insopportabile, senza porsi traguardi ma semplicemente lasciando che la vita ti trasporti lei stessa dove tu sei destinato a finire. Una canzone semplice con un testo ricco di riferimenti ai brani precedenti del disco, anche questa rimasta nel cuore dei fan di vecchia data. Perché in fondo, con un po’ di sole e una canzone in testa, la vita non è poi così male.
Il video di Ho messo via
Paolo Gresta