E’ lampante il successo di Gomorra 2, la serie Tv prodotta e trasmessa su SKY Atlantic ogni martedì sera, liberamente ispirata al caso letterario di Roberto Saviano. Un successo che, giorno dopo giorno, aumenta a vista d’occhio facendo diventare questa serie – parlata in napoletano ma che emula la serialità americana – il fiore all’occhiello della nostra Tv. E’ pur vero che il prodotto di SKY fotografa una triste realtà radicata non solo in terra campana (i traffici d’armi e di droga della camorra hanno ramificazioni anche all’estero), eppure Gomorra è tale proprio per questa sua caratteristica, perché racconta il degrado della società attraverso gli occhi del male stesso. La seconda stagione, che si concluderà il 14 giugno 2016 in prima serata, capitolerà in una guerra fra clan per l’egemonia della piazza dello spaccio e di tutte le più disparate attività illecite. Gomorra è così brillante e (stra)cult, non solo perché è un dissacrante, cruento e simil-veritiero romanzo popolare, ma trova la forza necessaria nei suoi personaggi. Difatti riesce a bilanciare sia una narrazione di grande impatto visivo ed emotivo che una caratterizzazione ponderata della psiche dei protagonisti; Gomorra 2 si fa strada nel cuore del pubblico e dei critici, inneggiando a un piccolo (grande) capolavoro della televisione di oggi.
Gomorra 2 – la serie è ancora Ciro Di Marzio (interpretato magistralmente dal ruvido Marco D’amore), lui è l’antagonista, l’eroe cattivo e ambizioso della serie, un personaggio che pian piano ha trovato la sua dimensione e si è fatto strada nella scala gerarchica del clan dei Savastano. È un manipolatore, è carismatico, è violento ma giusto, è un personaggio però che stenta a farsi rispettare e soprattutto a emergere nei riguardi dei membri dell’Alleanza. È il male minore se messo a paragone con don Pietro Savastano (Fortunato Cerlino), altro personaggio di spicco della serie. Da capo del clan, causa forza maggiore, il boss ora è diventato un latitante e costretto alla fuga pur di non cadere nel braccio giusto e violento della legge. Lui è personaggio cupo, malvagio, il cosiddetto ‘padre-padrone’ che vuole a tutti i costi imporre il suo volere sia alla famiglia e, di convesso, anche al clan. Non c’è espiazione per lui perché, questa bramosia di potere, lo ha portato ad inimicarsi persino suo figlio. Obiettivo primario è uccidere Ciro e distruggere pezzo dopo pezzo l’Alleanza e, con l’auto di Malamore forse, il boss, potrebbe riuscire nell’impresa. Era sposato con Donna Imma (Maria Pia Calzone), la quale alla fine della prima stagione è caduta anche lei vittima dei giochi di Ciro. Bella e carismatica come una donna di classe, con il suo carattere forte è riuscita a mantenere stabile la forza del clan anche quando il marito era in prigione. È un personaggio ben caratterizzato, con la forza di una killer e la bontà di una madre amorevole; aveva classe da vendere, caparbietà e intelligenza, ma il fato ha voluto che capitolasse sotto i colpi della guerra fra clan. Jenny, suo figlio (interpretato da Salvatore Esposito), non ha ereditato né l’appeal di Donna Imma né tanto meno la determinatezza di Don Pietro. Le sue caratteristiche sono esplose con il tempo perché, almeno fino alla prima metà della prima stagione, ha vissuto sotto una campana di vetro, coccolato dalla madre. Poi è diventato la spalla di Ciro anche se, a causa dell’indole ribelle e scapestrata, non si mai fatto apprezzare da nessuno, è sempre stato una marionetta. Lo si nota anche nella seconda stagione dato che, silurato di nuovo dal padre, non si sa se il personaggio vuole lasciar perdere la faida di Secondigliano oppure allearsi con Ciro. Jenny non è un personaggio mal strutturato ma rappresenta, a pieno titolo, quella gioventù che non sa cosa vuole dalla vita.
Gomorra 2, poi, non solo ha continuato la sua discesa negli abissi del male più oscuro, ma ha permesso alla serie di ampliare i suoi orizzonti e presentare nuovi villain, non presenti nella prima stagione. Di grande impatto è Salvatore Conte (Marco Palvetti), il quale anche se è stato presente nel primo ciclo di episodi, quest’anno il suo personaggio ha acquisito interessanti sfaccettature. Il Conte con Ciro ha afferrato le redini dell’Alleanza, ma il suo temperamento forte e vigoroso, ha preso comunque il sopravvento (tanto è vero che è stato ucciso da i suoi stessi fedelissimi). Velatamente omosessuale, voce rauca e temperamento fermo, lui è un personaggio dal gran appeal, pieno di luci e ombre, forse il più ‘umano’ di tutti. La sua morte è una ferita ancora aperta. Una nuova presenza femminile però arriva nella serie per bilanciare l’assenza di Donna Imma, si tratta della iena Scianel (Cristina Donadio). Sguardo di ghiaccio, sigaretta sempre accesa e parlantina fulminea. Membro dell’Alleanza, Scianel si è dimostrata essere il personaggio più riuscito della seconda stagione, una donna forte, determinata, impassibile, vendicativa, calcolatrice e amorevole verso suo figlio Lelluccio (altro personaggio fantoccio). E dopo la scena della scorsa settimana di cui è stata l’indiscussa protagonista, Scianel è diventata ormai una vera diva per il drama a sfondo camorristico della tv di oggi. Menzione speciale per O’ Principe (Antonio Folletto), il giovane boss indipendente che gioca al rialzo sia per l’Alleanza che per Jenny Savastano. Un personaggio che è apparso relativamente poco in questa seconda stagione, ma il suo apporto alla trama e soprattutto agli intrighi del clan, è stato necessario. Viso d’angelo, abiti griffati e parlantina spedita, o’ Principe è un ragazzino nato e cresciuto per strada, intelligente e caparbio, abile seduttore e soprattutto esperto nel tagliare la droga. Pecca di orgoglio e di superiorità, particolarità che inevitabilmente lo fa cadere nella morsa di Don Pietro. E per finire spazio a Patrizia (Cristiana Dell’Anna), altro personaggio femminile di grande impatto apparso in questa seconda stagione che quasi eguaglia l’appeal di Scianel. Nipote di Malamore, lei è una commessa di un negozio di alta moda dove Scianel, appunto, è solita recarsi per acquisti. Patrizia è una donna dai sani principi ma, causa forza maggiore, è costretta a cadere nella morsa della camorra tanto da diventare gli occhi e le orecchie di Don Pietro. Si insinua in loschi traffici e tesse inganni ai danni di Ciro, solo per una fede sconclusionata nei riguardi di un boss accecato dalla vendetta. Patrizia è un personaggio che non rinsavisce, neanche quando suo fratello viene rapito da Ciro, è una donna forte ed intelligente, un personaggio decisivo per i confini della storia stessa. Nella prima e nella seconda stagione di Gomorra non c’è una sostanziale differenza nella caratterizzazione dei personaggi, sono tutti ben delineati, cattivi come non mai e perseveranti nel loro obiettivi: ovvero fare della corruzione e dei traffici illeciti il leit-motiv della società di oggi.