Stasera in tv? C’è “Il rosso e il blu” con Riccardo Scamarcio

La recensione e la trama del film “Il rosso e il blu”, in onda stasera in tv, su Rai 3 (21.05)

Una classe di studenti svogliati. Due professori: il vecchio insegnante di storia dell’arte (Roberto Herlitzka) che, annoiato dalla scuola, ha perso gli entusiasmi di un tempo e il giovane supplente di lettere (Riccardo Scamarcio) che cerca, sino a quando non viene vinto dalla delusione, di aiutare una studentessa che ha perso la madre e che non ha alcuna intenzione di frequentare la scuola, perché dice «non serve a nulla, non cambierà la mia vita. Meglio un lavoretto». Poi, c’è la preside (Margherita Buy), anche lei sull’orlo del collasso perché, afferma, «qui tutto è un disastro e si fa quel che si può».

Tre vite che si intrecciano ne “Il rosso e il blu” di Giuseppe Piccioni, film del 2012 in onda in tv, su Rai 3, stasera, 27 novembre. Una pellicola senza troppe emozioni, in cui tutti sono rassegnati, anche gli studenti. Un film sui disastri e sulle mancanze della Scuola Italiana che non riesce a stare al passo con i tempi e che ricorda con nostalgia i momenti passati, quando gli alunni sapevano entusiasmarsi ascoltando una lezione sul Neoclassicismo e sul Romanticismo di un giovane docente di storia dell’arte che oggi, a pochi mesi dalla pensione, ritrova solo per un breve istante la passione per il suo lavoro grazie a una sua vecchia studentessa.

Significativa la diatriba tra il professor Prezioso (Scamarcio) e il padre di un suo allievo. Discussione che mette in evidenza i tanti luoghi comuni sul sistema scolastico italiano, dove l’insegnante non gode più del prestigio di un tempo e dove la tanto temuta penna rossa non fa più così paura. Ancora una volta, dunque, la settima arte si occupa della Scuola Italiana, dopo film come per “Io speriamo che me la cavo” con Paolo Villaggio o il più recente La scuola più bella del mondo”, un lungometraggio (nelle sale in questi giorni) mal costruito, che nonostante il finale rassicurante, sembra quasi compiacersi dei vizi e dei difetti  degli insegnanti meridionali, arrivando addirittura a generalizzare e a ridicolizzare parte della classe docenti. “Il rosso e il blu” si colloca a metà strada tra “Io speriamo che me la cavo”,  un capolavoro di buoni valori, e “La scuola più bella del mondo”, sul quale preferisco un secco “No comment!”

Maria Ianniciello

 

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