«Questo è fuori di testa!». Sono le prime parole che mi vengono in mente quando Adam Jones, chef di fama mondiale, usa dei toni piuttosto aggressivi, alzando addirittura le mani sulla sua aiutante – una donna sola con una figlia da crescere – perché ha sbagliato a cucinare il rombo. La scena è tratta dal film Il Sapore del Successo, nel quale Bradley Cooper veste i panni di Jones. Siamo nella Londra uggiosa dei ristoranti altolocati e degli chef che son disposti a tutto pur di prendere le tre stelle Michelin, le quali significano fama e immortalità, come spiega il protagonista alla psicologa che gli preleva il sangue per vedere se sono presenti tracce d’alcool. Sì, perché Jones sta cercando di rifarsi una vita dopo alcuni anni di eccessi; a nulla erano servite le due stelle ottenute grazie a uno straordinario talento che non ha eguali, come gli dice l’antagonista, salvo poi rivelarsi il suo principale sostenitore, giacché spesso i più bravi motivano tutti gli altri a fare ancora meglio diventando dei modelli per la carriera. La macchina da presa di John Wells non ci fa conoscere quanto è accaduto prima – ovvero i momenti di sconforto e di abbandono – perché qui si vuole documentare non la caduta bensì la rinascita.
Nel film “Una parola per un sogno” (2006) la piccola protagonista, nell’ufficio del suo maestro di spelling, legge ad alta voce una delle frasi più incisive di Martin Luther King: “La nostra paura più profonda è di essere potenti oltre ogni limite. È la nostra luce, non la nostra ombra, a spaventarci di più”. Infatti, il personaggio di Bradley Cooper teme più di ogni cosa i suoi lati oscuri ma solo per un motivo: oltre i confini della rabbia, della solitudine e della delusione dimora la pace, dalla quale germoglia la creatività, che se non dosata può riportare Adam Jones sull’orlo del baratro, rendendolo schiavo del perfezionismo aberrante e allontanandolo da coloro che lo aiutano nell’audace impresa. Il Sapore del Successo è, dunque, un film piacevole che affina i sensi e soprattutto il palato, sebbene non possiamo né assaggiare e nemmeno annusare le pietanze che vediamo scorrere sul grande schermo, facendoci venire l’acquolina in bocca come accade in “Amore, Cucina e Curry” o anche in “Julie & Julia”, simpatiche commedie dal retrogusto un po’ retrò.
La cucina ne Il Sapore del Successo è protagonista assoluta e infatti, anziché fare da sfondo alle vicende di un uomo che cerca una seconda occasione, diventa il filo conduttore di tutta la pellicola. La passione e la tenacia di un singolo da sole non bastano, perché per la riuscita di un progetto è indispensabile creare un’unione d’intenti o meglio una sorta di “Alleanza di cervelli”, cioè la volontà di ogni individuo di cooperare per un obiettivo comune. Bradley Cooper è credibile in questo ruolo e dimostra ancora una volta la sua versatilità. Accanto all’attore de Il lato positivo, tra gli altri, figurano Sienna Miller, nei panni di Helene, l’aiutante chef, e Riccardo Scamarcio, anche lui a suo agio ai fornelli. Ed ecco il trailer.