La recensione di “Sabato”, nuovo singolo di Lorenzo “Jovanotti” Cherubini. Una canzone che fotografa l’Italia di oggi, tra sogno e disincanto, amore e libertà.
“Non aspettatevi nulla di quello che vi state aspettando, SABATO è un pezzo nuovo!”. Così Jovanotti, appena un giorno fa, annunciava sulla pagina ufficiale di Facebook l’imminente uscita del suo nuovo singolo. E aveva ragione. Il brano di Lorenzo Cherubini è una bomba di ritmo, energia e originalità. Nulla a che vedere con i suoi vecchi successi, niente da spartire con le folli sperimentazioni a cui ci ha spesso abituato il talento marchigiano. Jovanotti spiazza tutti, fan compresi, con una nuova canzone che profuma già di tormentone da ballare e da cantare fino allo sfinimento. Basta un ascolto e la magia si accende. “Sabato”, primo estratto da “Lorenzo 2015 cc”, il nuovo album di inediti (in uscita il 24 febbraio 2015 per Universal Music) infiamma e diverte. Jova ci ha “messo l’energia di un lancio su Marte” per tirare fuori dal cilindro questo pezzo da novanta.
“Sabato”, come ha rivelato lo stesso Jovanotti, è nato a metà settembre, in una notte di un sabato qualunque. Sono arrivate prima le parole, un fiume di lettere e consonanti pronto a invadere la mente del suo autore, senza il bisogno di una base musicale. La domenica mattina, dunque poche ore dopo aver scritto il testo, “Sabato” era già stata eletta la canzone regina, colei che avrebbe rappresentato e lanciato un intero progetto. Una scelta facile, giunta in maniera del tutto naturale e istintiva. Perché il nuovo singolo di Jova è uno di quelli che si impone subito, ti prende e ti rovescia l’anima, senza neanche il tempo di aver capito come e perché.
Il primo ascolto di “Sabato” è un’esperienza affascinante ma al contempo difficile da affrontare. Sono così tanti gli elementi che nutrono il pezzo da non sapere quali scegliere per far partire la descrizione del brano. La sensazione iniziale è quella avuta durante il primo incontro-scontro con “Tutto l’amore che ho” e “Tanto”, due brani fondamentali del repertorio di Lorenzo. Stiamo parlando di canzoni completamente diverse, eppure figlie della stessa esplosione di ispirazione e di coraggio, a cavallo tra pop e dance.
Violini in festa annunciano qualcosa di grandioso: “E adesso a letto bambini, spegnete la tv. Troviamo un posto dove stare solo io, solo tu…”. E qui la festa? Il viaggio emozionale e surreale è pronto a partire. Libertà, finalmente. Quella tanto attesa, sospirata, desiderata. “Quando non si lavora, è sempre sabato”, canta Jovanotti nel suo nuovo singolo. “Sabato” è chiaramente un brano sociale. Immagini colorate di farfalle in volo si alternano a quelle di eroi in partenza su un’astronave senza pilota. Le regole non valgono più. Perché è sabato, anche se è lunedì sera, nonostante sia martedì. Tutto è possibile, tutto si può avverare: basta crederci davvero e lasciarsi andare. “Come un sabato sera italiano, che sembra tutto perduto, poi ci rialziamo”. Lorenzo parla di speranza, scatta una fotografia dell’Italia di oggi, nella quale la famiglia, le tradizioni e, soprattutto, l’amore, sono ancora pietre con le quali costruire la nostra società e il nostro futuro.
Disco-Jova suona in cassa, impossibile stare fermi. Il ritmo prende possesso del corpo e la voce di Lorenzo inebria come un mantra. “E’ sabato, è sempre sabato”, ripete ipnotizzandoci. Quattro minuti e sette secondi di adrenalina pura, biglietto di sola andata per compiere un viaggio nella fantasia e nella gioia di vivere, oltre la noia, oltre la malinconia. Come quando “sembra tutto finito, poi ricomincia”. Si sale su quella giostra che gira, gira su se stessa come una trottola infernale, proprio quella che chiamiamo vita. “Dillo a tua madre di andarsene a letto tranquilla, tu sei la bionda stasera e io il gorilla. Ti porto a vedere il mare in cima al grattacielo, mentre i cecchini ci sparano noi prendiamo il volo”, annuncia il cantautore 48enne.
“Sabato” è una canzone per tutte le stagioni, di quelle che ti trovi a fischiettare la vigilia di Natale come a Carnevale, oppure ad agosto, tra una limonata (non intesa come bevanda) e un corsa in spiaggia con il mare a fare da contorno. Il tocco di elettronica rende il brano più speziato, accende la voglia di romanticismo e di libertà, ma anche quel senso di profonda leggerezza che contraddistingue gran parte dei brani scritti da Jovanotti. No, non ci hai deluso neanche questa volta, caro Lorenzo. Con te anche il più terribile dei lunedì si trasforma in un sabato di festa e di sole.
Silvia Marchetti