“Questa è la mia ragione, non si chiama bene si chiama amore”. E chi o cosa, se non l’amore, può spostare con un dito enormi massi che pesano sul cuore, per liberare la speranza, fino a farla volare, leggera come una piuma nel vento, verso la realizzazione di un sogno concreto.
Marco Carta lo sa. Sa quanto è importante coltivare un sogno, prendersi cura di un desiderio forte e vero, difendere, con le unghie e con i denti, una passione della quale non può fare a meno: la musica. Il cantante 29enne manca dalle scene da oltre due anni. Manca ai suoi fan, e non solo, da quel “Necessità lunatica”, l’ultimo album di inediti uscito nel 2012. Poi il silenzio, il bisogno di riflettere e di cambiare, forse, qualcosa, di lavorare prima su se stesso e poi a un nuovo progetto discografico.
Incertezze, sensazioni ed emozioni contrastanti, sbalzi d’umore, incomprensioni, errori. La vita di Marco è anche questa, tra alti e bassi, come fosse sulle montagne russe. Tra picchi di successo e cadute nell’abisso. Eppure Carta è ancora qui, con un nuovo singolo, “Splendida ostinazione”, già ai vertici delle classifiche iTunes, con la sua voce calda, intensa, emozionante che colora la fantasia di ciascuno di noi. Lui è qui: un ritorno in grande stile, nonostante il mondo della musica lo abbia prima “masticato” e poi “sputato”. Vittima innocente? Assolutamente no. Il Marco che conosciamo non ha un carattere facile, sicuramente è molto testardo e non sempre accomodante. Ma i suoi sono “difetti” che diventano subito pregi se limati e trasformati in occasione di crescita artistica e personale. Ed è ciò che è accaduto negli ultimi due anni di eremitaggio.
Oggi Marco Carta sorride e ne ha motivo. Il suo ultimo singolo racconta il miracolo che è avvenuto nella sua anima, spiega i motivi del suo entusiasmo ritrovato, della grinta e dei tanti sogni resuscitati. “Splendida ostinazione” è il suo biglietto da visita, la scannerizzazione del suo nuovo Io e dell’amore infinito che prova per la musica, unica ragione per cui lavora, respira, vive. “Sei importante per me. Devo farti una confessione. In balia di te, questa è la mia situazione. Fare finta di niente. Soffocare tutte le tentazioni. Non cercarti e poi pensarti continuamente…” canta Marco nel brano. L’attrazione per le sette note e per la vita espressa attraverso un testo accarezzato e impreziosito da melodie e sonorità, è inevitabile. L’energia che una canzone può sprigionare è devastante, nel bene e nel male. Come è impressionante l’ostinazione che Carta mostra in questo periodo, tornando protagonista della scena musicale italiana e puntando in alto, molto in alto. Per riprendersi ciò che gli è stato tolto, per sentire nuovamente il calore e l’affetto dei fan e regalare loro un pezzo del suo nobile cuore.
“Il centro emozionale sei tu. Ti voglio mia non chiedo di più. Splendida Ostinazione. Sei sopra ogni cosa, la perfezione…”. In questo brano, dalle sonorità più rockeggianti rispetto ai pezzi del passato, il cantante sardo parte quasi sussurrando parole d’amore. A piccoli passi, sottovoce, tra una confessione e un’emozione, Marco esprime ciò che nasconde da tempo nella pancia e nello stomaco, apre la mente per farne uscire pensieri e immagini di futuro. Un futuro da costruire e al quale si avvicina con determinazione e curiosità. Perché fare altro nella e della sua vita non può. Lui è nato per cantare e per nutrirsi della gioia che pubblico e arte gli donano quotidianamente. E’ una fissa, una scossa che gli pervade il corpo, un angelo-demone che prende possesso della sua persona. Marco è artista per natura, non per scelta. Mero istinto da assecondare, voglia di crescere e di migliorare, per produrre un album diverso, viscerale, cartiano al 100 per cento. Un disco che, ci auguriamo, esca il più presto possibile (dopo l’estate?) e che, al di là dei numeri e delle vendite, trovi lo spazio che meriti, premiando il talento e il coraggio di un giovane cantautore capace di andare controcorrente e di ascoltare, prima di tutto e di tutti, se stesso per individuare e realizzare i propri obiettivi.
Silvia Marchetti