Noi e la Giulia andrà in onda su Canale 5 in prima serata, questa sera 16 aprile 2019. Ecco la recensione.
Noi e la Giulia è un film di Edoardo Leo che torna nelle vesti di regista ed attore in modo convincente ed originale. Con un cast di attori, come Claudio Amendola, Luca Argentero, Stefano Fresi, Anna Foglietta, Carlo Buccirosso e lo stesso Edoardo Leo, Noi e la Giulia parla la lingua dell’italiano medio senza alcuna sbavatura tecnica e immagini che evidenziano la materia trattata.
Si passa dalle tonalità del grigio dell’ambiente cittadino ai cromatismi pastello della campagna, segni tangibili di un cambiamento di veduta dei personaggi principali: tre quarantenni frustrati per il lavoro insoddisfacente e una quotidianità troppo monotona.
La voce narrante è quella di Diego (Luca Argentero) che, motivato dalla morte del padre, il quale lo aveva sempre spronato a realizzare qualcosa d’importante, decide di dare uno scossone alla sua misera esistenza prima licenziandosi dal lavoro – troppo basato sui profitti – e poi acquistando un casale in Campania con due perfetti sconosciuti.
I due personaggi in questione sono Fausto (Edoardo Leo), uno showman televisivo in declino, e Claudio (Stefano Fresi), un ristoratore che ha portato al fallimento la secolare attività di famiglia.
«Siamo dei falliti», urlano i tre. Una frase che evidenzia le sfaccettature di una società che sta cambiando e che, ammettendo i propri fallimenti, guarda al passato per trovare nei valori persi la vera identità. I tre decidono, dunque, di rischiare aprendo un agriturismo ma sono in Campania e devono fare i conti con la Camorra, alla quale dovranno pagare il pizzo.
Un giorno, infatti, si presenta Vito (Carlo Buccirosso), un boss a bordo di una Giulia, il quale deve fare i conti con il quarto aggiunto, un comunista che non ha dimenticato come si usano la falce e il martello. Sergio (questo il suo nome), interpretato da Claudio Amendola, è il personaggio più rappresentativo del film, perché incarna una parte degli ideali della vecchia Italia che sapeva battersi per i propri diritti.
Al gruppo si unisce anche Elisa, una donna incinta dai capelli rossi e dall’accento toscano che porta brio nella cascina. Brava Anna Foglietta a calarsi, con una certa agilità e sincronicità, in questo ruolo.
In Noi e la Giulia i sogni più reconditi degli italiani prendono forma, facendoci per due ore non solo divertire ma anche credere nelle infinite possibilità della vita perché lottare per ciò che si vuole e contro le ingiustizie è possibile, oltre che doveroso. Ieri, oggi, domani.
La regia di Edoardo Leo è meno acerba di quelle dei precedenti Buongiorno papà e Diciotto anni dopo. Le idee sono chiare e mature, come anche la sceneggiatura che s’ispira al libro “Giulia 1300 e altri miracoli” di Fabio Bartolomei.
Ma la filosofia resta la stessa: la routine è rotta da una sorta di strappo. Da un evento che stravolge i protagonisti, rendendo la loro vita meno insipida e quindi più speciale, più degna di essere vissuta, proprio com’è accaduto a Edoardo Leo un giorno qualunque quando per caso decise all’improvviso di fare l’attore.
Tra le mani Leo aveva un curriculum falsificato e un solo sogno per la testa. I suoi personaggi sono un po’ così… sognatori che non sanno di esserlo… anime fugaci, un po’ imbranate, che temono di pensare in grande ma che, quando decidono di uscire dal guscio, si trasformano in creature di luce e speranza rendendo magico anche un casolare abbandonato. Diventano padri e fratelli che si lasciano guidare dal cuore.
I film di Edoardo Leo non sono mai banali e conservano un certo tipo di comicità italiana, non volgare e per questo divertente. E, se in Buongiorno papà a dare la giusta vena comica al film era Marco Giallini, in Noi e la Giulia ci pensano Carlo Buccirosso e Stefano Fresi, che con il suo personaggio paranoico sa farci sorridere. m.i.