Dopo il successo del disco d’esordio, “Manuale Distruzione”, Levante torna con il nuovo album in cui sbocciano canzoni che parlano di amore e di rispetto, soprattutto verso se stessa. Abbi cura di te, questo il titolo del disco, comprende dodici tracce che conquistano per gli arrangiamenti raffinati e le sonorità ricercate, ma anche per i testi intensi, condensati di esperienze di vita, di rapporti tormentati, di ricordi che bruciano l’anima. Levante prende la chitarra e canta. Lo fa con grinta e passione, forse ancor più di ieri. La incontriamo a Milano, durante la presentazione alla stampa del suo ultimo progetto discografico e ne restiamo folgorati. E’ bellissima, forte e fragile allo stesso tempo, con quel sorriso dolce, gli occhi grandi e un po’ malinconici di chi ha passato tante tempeste emotive.
“Abbi cura di te” rispecchia la felicità guadagnata con coraggio e tanta fatica nel corso degli anni. Levante (vero nome Claudia Lagona) ha solo 27 anni ma tanto da raccontare. La musica le consente di aprirsi al mondo, di scavare dentro se stessa e di guarire alcune ferite al cuore ancora sanguinanti. La sua voce, calda, avvolgente, passionale, cullata dalla musica, la trasforma in una donna d’altri tempi, forse di un altro pianeta. Lei, sempre coerente, testarda e indipendente fino al midollo, paladina del “scrivo e canto solo come piace a me”, firma un ottimo album con Carosello Records e lancia un messaggio molto chiaro: “Voglio essere felice”.
«E’ un disco molto pop – ci racconta Levante – anche se in Italia è considerato di altro genere e io una borderline (ride, ndr). Quando canto ci metto tanta grinta, mi lascio trascinare dalle emozioni e dall’istinto. In queste dodici canzoni, in particolare ne “La rivincita dei buoni”, parlo molto di me stessa e cammino verso la felicità. Ho sempre avuto un atteggiamento adolescenziale nei suoi confronti. Ma ora ho capito che non la trovi dietro l’angolo, non la puoi cercare. La scegli. Scegli di essere felice. E per fare ciò serve tanto coraggio».
La prima delle dodici canzoni del nuovo album di Levante rispecchia proprio questo pensiero. Si intitola “Le lacrime non macchiano” ed è un brano ritmato ed energico, con un testo importante e poetico. «Parla della fatica nel raggiungimento della serenità che però non può essere dimostrata – precisa l’artista siciliana – E’ la grandezza della felicità stessa che parla più di chilometri di parole».
“Ciao per sempre” è invece il primo singolo estratto dal nuovo album. La canzone fa riferimento a una storia che è giunta al capolinea e al preciso istante della resa dei conti, tra imbarazzo, egoismo, incertezze sul domani. «Penso che ogni cosa abbia un inizio e una fine – ci spiega Levante – Se solo sapessimo portarci via le cose belle nel dirci addio….».
Ed ecco “Abbi cura di te”, la titletrack. E’ la traccia più commovente e delicata, una carezza melodica a un viso triste e a un cuore orfano d’amore. «Imparare ad amarsi, questo è ciò che conta davvero nella vita – insiste la giovane cantautrice – E’ una delle imprese più difficili». Amore, amore e ancora amore. Nelle canzoni del nuovo album di Levante questo sentimento è protagonista assoluto e influenza frasi e ritornelli, traccia dopo traccia (in “Mi amo” Levante si fa spazio tra “lupi affamati”, “cuori ingrati” e “la speranza che il nero attorno” non tinga anche lei). Di amore se ne parla, col sorriso, in “Caruso Pascosky”, brano dedicato all’omonimo film di Francesco Nuti e legato a un caro ricordo d’infanzia di Claudia, così forte e presente da diventare una canzone. «La dedico a me e a mio padre (scomparso quando era ragazzina, ndr). A noi due, insieme, seduti davanti alla televisione». Levante si commuove anche quando intona “Biglietto per viaggi illimitati”, altro brano del nuovo disco. «Mio padre era ferroviere. Come figlia mi era stato dato un biglietto per viaggiare gratuitamente sui treni. Quando morì, pensai a quanto fosse assurdo avere la possibilità di andare in qualsiasi posto, tranne l’unica direzione che avrei desiderato davvero, ovvero raggiungerlo», racconta la ragazza. Nel disco è forte anche la presenza della madre, che in “Finché morte non ci separi” diventa perfino cantante: «Ho pensato di raccontare in una canzone la storia d’amore dei miei genitori. E chi, se non mia madre, la donna più coraggiosa che abbia mai conosciuto, poteva cantarla meglio?», spiega un’orgogliosissima Levante.
Tra le tante perle musicali che brillano in “Abbi cura di te”, Levante stupisce con la splendida “Contare fino a dieci” (“La mia pazienza ha un limite. Ma ci sto lavorando affinché diventi infinita. Perché solo così si combatte la stupidità”, ci confessa l’artista). Si ride con “Pose plastiche”, brano in cui Levante racconta il suo difficile rapporto con le feste (“Ho un problema con i party, mi diverto a tratti”). Una sorta di “Alfonso” 2.0, primo vero successo della cantante e tormentone dell’estate 2013. E poi c’è “Lasciami andare”, pezzo in cui Simone Cogo (in arte The Bloody Beetroots, nonché compagno di Levante) ha messo lo zampino, aggiungendo un tocco di elettronica e confezionando un arrangiamento trascinante. «Simone ha insistito per metterci mano perché ha amato fin da subito il testo – conclude Levante – Anch’io amo molto la musica elettronica, genere a cui mi sono avvicinata negli ultimi tempi. Mi è piaciuto assaporarla, sfiorarla tramite questa canzone, senza però intaccare l’intero album. Perché Abbi cura di te rispecchia ciò che sono ed è fortemente legato alle mie origini».
Voto: [usr 4.5]
Silvia Marchetti