L’Oscar a “La grande bellezza”? Il film di Sorrentino è “universale”

La-grande-bellezza-Film-2013-di-Paolo-Sorrentino1“La grande bellezza” vince l’Oscar per il miglior film straniero. Paolo Sorrentino, visibilmente emozionato sul palco del Dolby Theatre, ha ringraziato la sua famiglia, Fellini, Scorsese e Maradona, le città di Napoli e Roma nonché Toni Servillo, che era accanto a lui per ritirare la statuetta. Una grande soddisfazione, dunque, per l’Italia che con “La grande bellezza” è alla sua ventottesima nomination e al suo tredicesimo Oscar, battendo così i cugini francesi che di statuette ne hanno ricevute dodici. Prima di Sorrentino, a ricevere il prestigioso Premio dell’Academy nomi come Roberto Benigni con “La vita è bella” che nel 1999 ricevette altre due statuette, oltre a quella per il miglior film straniero, e Giuseppe Tornatore con “Cinema Paradiso”, senza dimenticare Vittorio De Sica, che fu premiato nel secondo dopoguerra addirittura con quattro statuette, Federico Fellini ed Elio Petri. Il Cinema italiano è stato ed è tuttora, come dimostrano i risultati ottenuti da La grande bellezza, sinonimo di eccellenza e di estro artistico. Grandi registi, come Bertolucci, attori del calibro di Anna Magnani, Sofia Loren e Marcello Mastroianni, musicisti, scenografi e costumisti hanno dato lustro, con le loro performance artistiche, all’Italia portando a Hollywood film e interpretazioni eccellenti.

la grande bellezza

“La grande bellezza”, come avevamo già rilevato in un altro articolo, è una pellicola che mette in evidenza non solo le straordinari doti interpretative di Toni Servillo, nel ruolo Jep Gambardella, un giornalista ormai disilluso che vive in una Roma disincantata, ma anche un Paese in decadenza che è ancorato a un passato illustre, dal quale non riesce a uscire per innovarsi e migliorare. Il regista partenopeo non ha girato il film con l’intenzione di raccontare Roma, bensì di descrivere il momento attuale di una Nazione che vive di luce riflessa. Paolo Sorrentino aveva spiegato in un’intervista rilasciata a Cultura & Culture a Bologna che il suo film parla di sentimenti: «L’attore protagonista s’interroga sul tempo che scorre e su come sarebbe stata la sua vita se avesse fatto scelte diverse», disse in quell’occasione il regista napoletano. Insomma, ancora una volta l’Academy premia una pellicola che racconta un’epoca di crisi d’identità, la quale non interessa e coinvolge solo l’Italia ma tutto l’Occidente.

Auguri a Sorrentino, al cast de “La grande bellezza” e a Medusa Film per questo risultato conseguito.

 

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