«Da brividi», questa è l’esclamazione di chi esce dalle sale cinematografiche dopo aver visto San Andreas, il film adrenalinico e di avventura uscito in Italia il 28 maggio. Si tratta di un lungometraggio camaleontico: palazzi e ponti che si sgretolano come cartapesta, tralicci che crollano sulla testa della gente terrorizzata, mentre un vigile del fuoco sorvola i cieli di una California ormai distrutta da un violento terremoto con magnitudo che supera i nove gradi della scala Richter. La macchina da presa di Brad Peyton ci porta da subito, sin dalle prime sequenze, nel cuore del dramma, quando Ray (Dwayne Johnson) con la sua squadra in elicottero compie un eccezionale salvataggio che evidenzia non solo il coraggio e la caparbietà del personaggio principale ma anche la bellezza delle immagini girate. La trama ruota intorno alla vita di Ray e si regge su alcuni dei cliché delle pellicole di alta tensione girate negli anni Novanta: il protagonista è un uomo solo che ha perso la famiglia a causa di un lutto. La moglie, una donna bellissima (Carla Cugino), si sta per risposare con un ricco uomo d’affari, con cui andrà a vivere anche la figlia, interpretata da una temeraria Alexandra Daddario. Ma dalle ceneri di una tragedia c’è sempre una rinascita pubblica e privata, come si evince verso il finale, quando la bandiera americana sventola su San Francisco. San Andreas, se per alcuni aspetti può risultare ripetitivo e per certi versi esagerato, per altri innova.
Innanzitutto in questo film, a differenza delle pellicole sopra citate, c’è una cupa rassegnazione, perché ormai nulla può la scienza contro la furia devastatrice della natura. Gli scienziati, isolati e spesso inascoltati, possono solo prevedere gli eventi ma non possono fermarli, a differenza di quanto vediamo in Armageddon – Giudizio finale (1998). Qui scompaiono del tutto le istituzioni; al centro del lungometraggio non ci sono più i problemi del Pianeta o degli Usa bensì si è voluto dare enfasi ai valori certi, come i veri affetti, che non crollano mai, a differenza dei beni materiali. Insomma, il cinema ritorna a occuparsi di catastrofi dopo lungometraggi come L’alba del giorno dopo (2004) e The Impossible, film che racconta, sempre mettendo al centro una famiglia, il dramma dello Tsunami in Thailandia. San Andreas, quindi, non lascia indifferenti grazie a quel misto di azione e di avventura reso ancor più adrenalinico dagli imponenti e ben realizzati effetti speciali.
Trailer San Andreas
Voto: [usr 3]
Maria Ianniciello