Il film di Checco Zalone torna su Canale 5 martedì 5 marzo 2019 alle 21.21, in prima serata. Di seguito la recensione del film che pubblicammo quando la pellicola uscì al cinema.
Sole a catinelle di Checco Zalone, diretto da Gennaro Nunziante, è un film sull’ottimismo e sulla creatività, una dote importante soprattutto per un bambino. La pellicola è un affresco dell’Italia o meglio dell’italiano medio, che come ha affermato lo stesso Luca Medici, in arte Checco Zalone, si alza Berlusconiano e va a letto Comunista. Un italiano, poco colto, dai valori incerti, che però ama sua moglie e suo figlio. Un italiano che, nonostante la crisi, riesce a essere positivo e che al posto della pioggia vede il sole a catinelle. Checco è un padre separato che promette al figlio Nicolò di portarlo in vacanza se prende tutti dieci a Scuola. Una promessa che deve mantenere nonostante il suo precariato (è un rappresentante di aspirapolvere) non gli consenta di organizzare un viaggio. Nicolò s’impegna e ottiene la pagella perfetta. Il padre quindi è costretto a portarlo in vacanza, ma si reca in Molise da una vecchia zia tirchia sperando di riuscire a vendere anche qualche aspirapolvere. Missione impossibile. A questo punto Checco e Nicolò incontrano la francese Zoe e suo figlio. Per loro, comincia una villeggiatura da sogno, con malintesi e simpatiche gag. Il nuovo film di Checco Zalone fa ridere e rompe la quotidianità dello spettatore, fatta anche di momenti negativi, non solo economici.
Trovo, dunque, assurdo l’accanimento di alcuni critici nei confronti di questa pellicola e in generale di Zalone, che soddisfa un bisogno collettivo di positività e speranza. Certo, lo fa alla sua maniera, creando un prototipo di cittadino che, proprio per la sua inconsapevole mediocrità, fa ridere. Come del resto ha fatto Paolo Villaggio con il ragioniere Ugo Fantozzi, lo sfigato per antonomasia. Zalone – che certo non possiamo paragonare a Totò, in quanto il confronto non regge – è figlio del suo tempo, e svolge alla perfezione il suo mestiere di comico, riuscendo egregiamente nell’intento non solo di far divertire, ma anche di portare quanta più gente possibile al Cinema in un momento in cui purtroppo le sale sono spesso vuote. Il suo film ha battuto infatti tutti record, raggiungendo la somma di 18milioni e 600mila euro in soli quattro giorni di proiezioni. Un successo atteso forse proprio perché, come ha detto il regista a Repubblica, non sono stati messi limiti alla provvidenza. Quindi, ai benpensanti dico: vigilate sulla Politica, perché accanirsi contro un film è fin troppo facile!
m.i.