Tutte lo vogliono: trailer del film, trama e recensione

Tutte lo vogliono, recensione

tutte-lo-vogliono Il cinema e la letteratura hanno affrontato più volte il tema dell’impotenza. L’hanno fatto in maniera diversa, a volte velata, in base al contesto storico in cui le vicende venivano ambientate. La sessualità maschile è sempre stata qualcosa da scandagliare, da analizzare perché il vero maschio – recita una pubblicità – è colui che non deve chiedere mai; perciò uomini come Antonio de Il Bell’Antonio rischiano “di perdere la faccia”, con “quel problema”. Accadeva negli anni Quaranta, quando Vitaliano Brancati pubblicava il suo delizioso romanzo e, forse, succede ancora oggi. “Tu ti lamenti, hai scoperto che gli uomini sono cattivi e malvagi, corrompono e si lasciano corrompere. Io mi infischio di come sono gli uomini, rossi o neri. Loro hanno avuto quello che io non ho potuto avere mai. Mai. Hai capito Edoardo. Mai”, dice in un’auto, al buio, un misterioso Marcello Mastroianni nella trasposizione cinematografica del libro di Brancati. tutte-lo-vogliono-film-trailer-trama-recensioneE le donne? Oltre il 40 per cento finge di provare piacere, ma né il cinema né la letteratura hanno affrontato quest’argomento seriamente, perché considerato poco rilevante oppure perché parlare di anorgasmia femminile avrebbe fatto troppo scandalo in una società pudica. E, quindi, sapere che sul grande schermo c’è una commedia che si occupa di questo tema suscita una certa curiosità. Mi riferisco a Tutte lo vogliono, un film che già dal titolo trae in inganno e, infatti, esso ruota intorno a un equivoco, proprio in linea con la miglior comicità italiana. La pellicola di Alessio Maria Federici, con Enrico Brignano e Vanessa Incontrada, però non diverte e, con il proseguire dei minuti, ci accorgiamo che anche questa volta l’argomento è stato trattato in modo marginale perché qui quello che conta è la vita sciapa del protagonista, interpretato proprio da Brignano che – come sempre – è l’unico mattatore di una pellicola che non fa ridere (tranne poche ed efficaci battute). Tutte lo vogliono si tinge di un eccessivo buonismo e una forte dose di banalità, facendoci presagire un finale troppo scontato. L’anorgasmia della controparte femminile è affrontata con poco brio sebbene alcuni aspetti positivi ci siano: Chiara (Vanessa Incontrada) è una donna rigida che non si lascia andare e che teme i giudizi altrui. Vestita di abiti scuri e con i capelli sempre raccolti, questa bella donna ha difficoltà a essere veramente se stessa, complice una mamma troppo snob. E, quando nella sua vita arriva Orazio (proprio a causa di un equivoco), pian piano la sua forma mentis cambia, grazie a quel gioco degli opposti che fa la differenza e che è la nota positiva del lungometraggio. Alessio Maria Federici – dopo “Stai lontana da me”, commedia molto più convincente – ci ha provato dunque con Tutte lo vogliono, film che nel complesso non soddisfa le aspettative anche per un Brignano sottotono e sempre nel ruolo dello sfigato. Peccato che non tutte le ciambelle escano con il buco! Voto: [usr 2]

Tutte lo vogliono, trama

Chiara (Vanessa Incontrada) è una ex sfigata e food design che non riesce a provare piacere durante i rapporti sessuali. Orazio (Enrico Brignano) è uno sciampista di cani. Lui – che come secondo lavoro gira video di animali con comportamenti “singolari” –  non va a letto con una donna da diversi anni. Cosa hanno in comune i due? Poco, eppure sono destinati ad incontrarsi.

Tutte lo vogliono, trailer

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